Un “gigante luminoso” nel cielo: gli scienziati si sbagliavano, ma ora sappiamo cos’è
Gli scienziati hanno avvistato un gigante luminoso nel cielo che, per molto tempo, era rimasto un mistero. Adesso è arrivata la spiegazione: sappiamo cos'è e come mai brilla in questo modo peculiare
È nascosto nello spazio profondo, annidato al centro della Nebulosa Tarantola nella Grande Nube di Magellano: il gigante luminoso che per anni ha catalizzato l’attenzione degli scienziati adesso ha caratteristiche più chiare, nette e dettagliate. Per riuscire a carpirne i segreti, astronomi e astrofisici hanno usato strumenti all’avanguardia, cercando di non tralasciare alcuna ipotesi e, diciamolo, anche sbagliando sulla sua vera natura.
Oggi però la coltre di mistero che lo avvolge sembra starsi diradando: adesso sappiamo per certo che questo gigante è in realtà una stella massiccia. Anzi, a dirla tutta è la stella più massiccia in assoluto, almeno tra quelle che si sono rivelate all’uomo e che sono divenute note agli occhi degli scienziati.
La storia del gigante luminoso
Ma andiamo per ordine. Era il 1960 quando un gruppo di astronomi del Radcliffe Observatory di Pretoria rilevò una strana luce, potente e catalizzante, che si imponeva maestosa tra gli spettri di stelle nella Grande Nube di Magellano. La brillantezza di questa luce era tanta da farsi strada dietro ammassi di polvere stellare e da spiazzare gli scienziati che, non avendo a disposizione strumenti più precisi, fecero un errore nel classificarne l’origine.
Sì, perché in principio, il gigante luminoso fu catalogato come “probabile sistema stellare multiplo”. C’è da dire che l’errore era anche giustificato dal fatto che questo enorme oggetto luminoso si trova in una posizione che si caratterizzava per un’intensa formazione stellare e che, di conseguenza, era piuttosto naturale per gli scienziati immaginare che la luce derivasse da un gruppo fatto da almeno 100 stelle, vista l’intensa luminosità.
Solo 19 anni dopo, nel 1979, il gigante luminoso tornò al centro del dibattito scientifico, con diversi gruppi di scienziati che, facendo leva sulla poca chiarezza delle immagini, iniziarono a sostenere che occorreva saperne di più e indagare di anno in anno, con tutte le tecnologie disponibili.
L’ipotesi della stella massiccia
Nel 1985, gli scienziati iniziano ad avvicinarsi alla verità. Il gigante luminoso, che prende il nome di R1361, è stato “esplorato” virtualmente ed è divenuto oggetto di diverse opinioni. La più gettonata era quella che gli attribuiva la classificazione di stella massiccia e ad avvalorare questa tesi furono due scienziati, Weigelt e Beier, che utilizzarono la tecnica dell’interferometria speckle. La conferma di questa classificazione e della particolarità di questa stella speciale arrivò negli anni Novanta, dopo il lancio del telescopio spaziale Hubble.
Tuttavia, rimanevano ancora dei dubbi: quanto era grande questo gigante? Tutti gli indizi portavano a sostenere che la sua massa fosse superiore a 300 volte quella del nostro Sole e che se per ipotesi (impossibile) entrasse nel nostro sistema la sua grandezza oscurerebbe la nostra stella madre. Un vero e proprio “mostro”, che per altro è anche “giovane”: si sarebbe formata meno di 1 milione di anni fa.
La verità su R1361
Grazie al team di ricercatori che osservano il cielo con il Gemini South Telescope, in Cile, le ultime settimane sono state decisive per scoprire la verità (o almeno, la verità attuale) su R1361. La stella sarebbe sì massiccia e sarebbe sì la più massiccia dell’universo, ma in realtà la sua massa è “solo” fra 170 e 230 volte più grande del Sole.
Questa scoperta cambierebbe un po’ di cose, compreso il fatto che il limite massimo delle stelle massicce potrebbe essere più piccolo di quanto si pensasse in passato. Non cambia, comunque, il fatto che R1361 è uno dei corpi celesti più intriganti e maestosi del nostro cielo: la sua luminosità è 6.200.000 volte superiore a quella del nostro Sole!