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SCIENZA

Guerra in Ucraina, la Russia distrugge l'aereo più grande al mondo

Ricostruire l'AN-225 Mriya costerebbe 3 miliardi, l'Ucraina vuole che sia la Russia a pagarli: l'aereo più grande del mondo distrutto dalle bombe russe in Ucraina

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Guerra in Ucraina, la Russia distrugge l'aereo più grande al mondo Fonte foto: 123rf

Civili uccisi, bombardamenti sulle città, sfollati e profughi: le prime vittime della guerra sono sempre i più fragili. Ma qualche volta anche i grandi soffrano, che siano grandi uomini politici, grandi città o grandi oggetti: è il caso dell’AN-225 Mriya, il più grande aereo del mondo, fatto a pezzi dalle bombe russe sull’Ucraina.

L’aereo più grande del mondo

Gioiello dell’aeronautica e prodigio di ingegneria, l’AN-225 Mriya era il simbolo dell’Ucraina. È stato costruito negli anni Ottanta, ed è un aereo da cargo strategico che in realtà è detentore di due record mondiali: l’aereo più grande e il più pesante mai costruito.

“Mriya” in ucraino si traduce come “sogno” o “ispirazione”: il velivolo è sempre stato un simbolo di riscossa e libertà in tutta l’Ucraina, e appassionati del mondo dell’aviazione lo guardavano con ammirazione da tutto il mondo.

L’AN-225 Mriya aveva un’apertura alare di 88,4 metri e un peso lordo di 640 tonnellate. Era alimentato da sei motori turbofan Progress D-18T, e poteva viaggiare a una velocità massima di 850 chilometri all’ora a un’altitudine fino a 9.000 metri.

Il suo scopo principale, quando era stato costruito, era il trasporto di materiale pesante del programma spaziale sovietico e  merci ultrapesanti fino a 250 tonnellate. L’AN-225 ha anche partecipato alle missioni di soccorso contro il COVID-19 nei primi mesi del 2020, consegnando aiuti medici in tutto il mondo.

Le bombe russe

Da inizio febbraio 2022, l’AN-225 Mriya era parcheggiato nell’aeroporto Antonov di Hostomel, vicino a Kiev, dove era in fase di riparazione. Uno dei motori era stato smontato, impedendo il decollo.

Era la primissima notte – o mattina – dell’invasione, quando le truppe di Vladimir Putin ancora puntavano su obiettivi militari od organizzativi come aeroporti, magazzini o caserme.

In mattinata, in quella che in Ucraina è già conosciuta come la battaglia dell’aeroporto Antonov, le forze russe hanno fatto atterrare lì  truppe via elicottero, per far proprio l’aeroporto e usarlo come punto strategico. In quella battaglia hanno combattuto i paracadutisti russi e la resistenza delle forze armate ucraine, e l’aeroporto ha cambiato mano più volte.

Quella mattina gli ultimi lavoratori dell’aeroporto nelle vicinanze di Kiev, la capitale dell’Ucraina, e i soldati che lo stavano difendendo hanno raccontato e fotografato fiamme nell’hangar dove si trovava l’AN-225 Mriya. La notizia è stata confermata dalla società statale di difesa Ukroboronprom, che gestisce l’aereo, e da Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino, con un post su Twitter: “la Russia può aver distrutto il nostro ‘Mriya’. Ma non potranno mai distruggere il nostro sogno di uno stato europeo forte, libero e democratico. Noi vinceremo!”.

Costruire l’AN-225 Mriya costerebbe tre miliardi di dollari, e ci vorrebbero cinque anni. L’Ukroboronprom vorrebbe che questi costi fossero coperti dalla Federazione Russa, che ha distrutto questo gioiello di tecnologia.

Oggi la resistenza all’occupazione russa nell’aeroporto Antonov è ancora in corso. La Russia sostiene di aver assicurato il sito, l’Ucraina dice che né gli invasori né la resistenza ne hanno il controllo, ma che comunque l’aeroporto è troppo danneggiato per essere utilizzato.

Non è la prima volta, in questa settimana di guerra, che le forze di Putin mirano a obiettivi scientifici o tecnologici: qualche giorno fa avevano conquistato l’ex centrale nucleare di Chernobyl, mettendo il mondo in allerta sulla sicurezza delle scorie radioattive.

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