Libero
SCIENZA

L'iceberg più grande del mondo si sta per schiantare contro un'isola britannica

L'iceberg più grande del mondo ha ripreso il suo "viaggio" e sembra si stia dirigendo in direzione di un'isola britannica: quali sono i rischi.

Pubblicato:

L'iceberg A23a potrebbe schiantarsi contro un'isola Fonte foto: 123RF

L’iceberg più grande del mondo ha ripreso a spostarsi e si dirige dall’Antartide verso la Georgia del Sud, isola dell’oceano Atlantico meridionale e territorio britannico. Secondo Simon Wallace, capitano di mare della nave governativa Pharos, A23a (questa la denominazione dell’iceberg) potrebbe presto frantumarsi ma rappresenta un pericolo anche per un’altra ragione: un eventuale impatto metterebbe in serio pericolo la vita di pinguini e foche.

L’iceberg A23a si sta muovendo

A23a è una vecchia conoscenza per gli esperti, essendo l’iceberg più grande del mondo con i suoi 3.500 km quadrati. Dimensioni che si sono leggermente ridotte da quando nel 1986 ha iniziato il suo “viaggio”, separandosi dalla piattaforma di ghiaccio Filchner, in Antartide. Unica battuta d’arresto fino a qualche mese fa, quando è rimasto incastrato sul fondale oceanico e intrappolato in un vortice che ne impediva ogni movimento.

Da qualche settimana A23a ha ripresto a muoversi e a quanto pare si sta dirigendo in una direzione imprevista, cosa che ha messo in allarme gli esperti. Secondo i calcoli attuali, la rotta prevede che l’iceberg possa arrivare a colpire direttamente l’isola della Georgia del Sud (conosciuta anche come Isla San Pedro), facente parte di un remoto arcipelago britannico situato nell’Atlantico meridionale.

Il rischio di un impatto

Non si tratta della prima minaccia per la Georgia del Sud e le Isole Sandwich, che appartengono allo stesso territorio. Già nel 2004 l’iceberg A38 si era arenato sulla piattaforma continentale, abbandonando i corpi di cuccioli di pinguino e di foca sulle spiagge, morti perché enormi blocchi di ghiaccio impedivano loro di accedere alle zone di approvvigionamento.

Attualmente A23a si trova a circa 280 km di distanza dall’isola britannica, ma in base al suo percorso potrebbero aprirsi diversi scenari. Prima di tutto potrebbe frantumarsi e dividersi in tanti iceberg di piccole dimensioni che galleggiano nei dintorni. Un problema perché, essendo più piccoli appunto, diventerebbe difficile per gli esperti monitorarne gli spostamenti e scongiurarne gli effetti.

In secondo luogo l’impatto avrebbe conseguenze disastrose per le preziose colonie di pinguini reali, otarie e altri animali autoctoni: “La Georgia del Sud si trova in una zona di iceberg, quindi è prevedibile un impatto sia sulla pesca che sulla fauna selvatica, ed entrambe hanno una grande capacità di adattamento”, ha affermato Mark Belchier, ecologo marino e consulente del governo della Georgia del Sud.

Stando alle immagini satellitari, almeno per il momento l’iceberg sembra aver mantenuto integra la sua struttura. Resta da capire se seguirà la corrente e si dirigerà verso l’Atlantico meridionale come previsto, oppure se raggiungerà la piattaforma continentale, dove rimarrà bloccato per qualche tempo. “Se ciò accadesse, potrebbe seriamente ostacolare l’accesso alle aree di alimentazione per la fauna selvatica, in particolare foche e pinguini, che si riproducono sull’isola”, ha affermato Andrew Meijers, oceanografo fisico del British Antarctic Survey.

Il futuro di A23a

Secondo gli esperti del British Antarctic Survey, a dare origine all’iceberg più grande del mondo non sarebbe stato il cambiamento climatico. A23a si è staccato dalla sua piattaforma molti anni fa, prima che si cominciassero a vedere e contare gli effetti dell’aumento delle temperature e in generale dell’emissione di combustibili fossili. È sotto gli occhi di tutti, però, che il riscaldamento globale stia causando problemi in Antartide, rendendola più instabile e quindi predisposta a frantumarsi, con conseguenze potenzialmente pericolose per il successivo innalzamento del livello del mare.

Libero Shopping