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Un altro iceberg gigante si è staccato in Antartide: cosa rischiamo ora?

In Antartide, a poca distanza da una stazione di ricerca inglese, si è staccato un grande iceberg: si tratta di un segnale preoccupante.

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Il riscaldamento globale, negli ultimi anni, ha provocato il distacco di numerosi iceberg in Antartide: stavolta si tratta di un ghiacciaio delle dimensioni dell’isola di Wight (ovvero di circa 380 km quadrati), che proviene dalla piattaforma Brunt Ice Shelf. Ed è proprio qui, a pochissima distanza, che si trova una delle stazioni di ricerca inglesi. Ecco perché è un segnale preoccupante.

Un grande iceberg si è staccato in Antartide

La piattaforma Brunt Ice Shelf è la sporgenza galleggiante dei ghiacciai che sono defluiti dal continente antartico nel Mare di Weddell. Si tratta dunque di una massa in continuo movimento: storicamente, il suo flusso è stato di circa 400-800 metri l’anno. Negli ultimi anni, tuttavia, il distacco di alcuni iceberg di grandi dimensioni ha innescato una rapida accelerazione del suo viaggio verso il mare, con una velocità che oggi si attesta a circa 1.300 metri l’anno.

Nel 2021, la piattaforma ha perso un iceberg delle dimensioni della Grande Parigi (ovvero dell’area che comprende la capitale francese e i comuni limitrofi): si tratta di A74, un blocco grande circa 1.300 km quadrati. Un paio d’anni dopo, ha fatto seguito un ghiacciaio ancora più grande, delle dimensioni di circa 1.500 km quadrati, chiamato A81: stavolta potrebbe coprire l’area della Grande Londra, ovvero della capitale inglese assieme ai suoi comuni circostanti.

Il ghiacciaio che si è appena staccato, e che dovrebbe prendere il nome di A83, è di dimensioni più ridotte: misura infatti circa 380 km quadrati. La sua origine risale al 31 dicembre 2016, quando gli scienziati hanno scoperto un’importante frattura sulla piattaforma, che è stata chiamata “frattura di Halloween”. Di recente, una nuova frattura perpendicolare a quella di Halloween ha tagliato un segmento di ghiaccio che ora sta scivolando nel Mare di Weddell.

Un segnale di cui dobbiamo preoccuparci

Il distacco di questo nuovo ghiacciaio è un ulteriore segnale del riscaldamento globale: stavolta è particolarmente significativo, perché è avvenuto a poca distanza dal luogo in cui ha sede la stazione di ricerca inglese Halley, controllata dal British Antarctic Survey (BAS). Gli esperti avevano deciso di spostare la base nel 2017, arretrandola proprio per evitare che porzioni di iceberg distaccate potessero danneggiarla. Tuttavia, il rischio non è ancora stato scongiurato.

Al momento la stazione non è attiva, perché il personale l’ha lasciata a febbraio in attesa che finisca il lungo inverno australe. Tuttavia, sono stati i suoi scienziati ad accorgersi di quanto accaduto ad A83: consapevoli della frattura di Halloween, avevano iniziato a monitorare il ghiacciaio con due strumenti GPS. “Abbiamo visto un movimento di poche centinaia di metri in un’ora, il che è una buona indicazione del fatto che l’iceberg si fosse liberato dalla piattaforma di ghiaccio” – ha affermato il glaciologo Oliver Marsh. E le immagini satellitari, che mostrano A83 completamente circondato d’acqua, ne hanno dato conferma.

“Quest’ultimo distacco riduce la piattaforma di ghiaccio Brunt Ice Shelf alla sua dimensione più piccola mai osservata” – ha commentato il professor Adrian Luckman, specialista di telerilevamento dell’Università di Swansea. Si teme ora per le sorti della stazione di ricerca Halley, che pur situata in un luogo più riparato rispetto a qualche anno fa, si trova comunque in pericolo per la continua erosione del ghiaccio.

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