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SCIENZA

L'iceberg A23a si sta disintegrando: ecco perché si tratta di uno "spettacolo" preoccupante

Si scioglierà e scomparirà del tutto: il ghiacciaio A23a si sta disintegrando e, nonostante lo spettacolo sia davvero mozzafiato, quello che sta succedendo è più grave di quanto possiamo pensare

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Imponente, candido e, purtroppo, destinato a scomparire molto presto: il ghiacciaio A23a sta facendo parlare di sé ormai da diverso tempo, ma negli ultimi mesi l’attenzione su di lui è sempre più alta. Questo iceberg, infatti, si sta disintegrando e sta mostrando dei segnali che apparentemente possono anche attrarre per la loro bellezza e per la loro particolarità, ma che in realtà sono preoccupanti e tornano, ancora una volta, a farci riflettere sul cambiamento climatico.

Cos’è A23a?

Come sempre, partiamo da un piccolo approfondimento spiegando nel dettaglio cos’è A23a. Non si tratta di un “semplice” ghiacciaio, ma di un grande iceberg tabulare formato di acqua dolce che da molto tempo galleggia nel mare. Era il 1986, infatti, quando A23a si è staccato da una piattaforma di ghiaccio antartica confinante con il Mare di Weddel (il cui nome è Filchner-Ronne): da allora è rimasto bloccato sul fondo del mare e sembrava destinato a rimanere nella sua posizione per molto tempo.

A23a è stato a lungo l’iceberg tabulare più grande del mondo: ancora oggi la sua grandezza è di circa 3.900 chilometri quadrati, nonostante si stia sciogliendo. Agli occhi dei meno esperti poteva decisamente sembrare qualcosa di eterno, immobile e immutabile. Invece, nel 2020 qualcosa è cambiato. A23a ha infatti iniziato a muoversi, diventando fondamentalmente itinerante. A novembre del 2023 è stato monitorato mentre oltrepassava la punta settentrionale della penisola antartica e si dirigeva verso l’ Oceano Australe, mentre il 1 dicembre 2023 è stato intercettato al largo della punta della penisola antartica.

Movimenti e spettacoli preoccupanti

Vedere questo iceberg muoversi fa sicuramente un certo effetto: chi ha avvistato A23a è rimasto colpito non solo dalla sua enormità, ma anche dal suo aspetto, che sta diventando sempre più spettacolare. Per via dell’erosione, infatti, è possibile notare delle suggestive grotte bianche, oltre che archi e vere e proprie sculture che sembrano dare al ghiacciaio un aspetto quasi soprannaturale. Purtroppo, però, la verità è che l’intero spettacolo è molto preoccupante.

Infatti, il fatto che l’iceberg più grande del mondo si sia staccato andando alla deriva, significa che il clima sta cambiando. Il riscaldamento globale ha creato il distacco, ma non sta facendo soltanto questo. Diversi esperti stanno notando che A23a si sta sciogliendo, rilasciando una quantità significativa di polveri minerali mentre lo fa, e sta venendo letteralmente schiacciato dal peso dell’aria più calda e “ferito” dal moto ondoso e dal calore delle acque superficiali.

La fine di A23a

Attualmente, A23a è alla deriva nella Corrente Circumpolare Antartica, la grande distesa d’acqua che circonda il continente in senso orario e che sta spingendo l’iceberg in direzione delle Isole Orcadi Meridionali. Secondo gli esperti, il suo percorso preciso verrà determinato dall’interazione di venti, fronti oceanici e vortici e nel frattempo lo si può solo monitorare via satellite, cercando al contempo di rilevarne tutti i valori.

Procedere lungo questo cammino significa, per l’iceberg, andare incontro alla sua fine: le temperature più alte, i venti più caldi e le acque surriscaldate, dirette conseguenze del cambiamento climatico, creeranno delle sacche di calore che lo dreneranno e che renderanno sempre più evidenti le sue spaccature, finché grotte e archi crolleranno, facendolo diventare nient’altro che polvere.