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James Webb: la missione potrebbe durare ancora 20 anni

Buone notizie per James Webb: il telescopio spaziale ha completato il dispiegamento nello spazio ed è pronto per una missione che potrebbe durare 20 anni

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James Webb completamente dispiegato: viaggio perfetto Fonte foto: IPA

Il Telescopio Spaziale James Webb si trova in questo momento a poco più di un milione di chilometri dalla Terra, naviga ad una velocità di 0,34 chilometri al secondo ed ha completato quasi l’80% del suo lungo viaggio verso l’orbita Lagrange 2, che si prevede raggiungerà il prossimo 23 Gennaio.

È notizia degli ultimi giorni che James Webb abbia completato con successo tutte le complesse operazioni di dispiegamento degli specchi, compreso lo specchio principale del telescopio – la struttura composta da esagoni in berillio ricoperti d’oro più fotografata del Jet Propulsion Laboratory della NASA.

Webb può durare 20 anni

Il lancio del Telescopio Spaziale James Webb, che ricorderemo come l’epico dopo pranzo del Natale del 2021, è stato un incredibile successo: non soltanto perché lo aspettavamo ormai da decenni, ma anche perché le performance del vettore Ariane 5 hanno superato le più rosee previsioni degli scienziati.

L’incredibile precisione con cui il razzo dell’ESA ha spedito Webb in orbita, “insieme all’accuratezza e all’efficienza delle manovre di correzione di rotta”, ha permesso di risparmiare molto carburante.

In una conferenza stampa convocata per celebrare lo storico dispiegamento dello specchio primario nello spazio, Bill Ochs, project manager di James Webb, ha parlato anche della questione carburante – che parrebbe al momento uno dei più grandi successi della missione.

“Dal momento in cui l’abbiamo lanciato” dice Ochs “la nostra limitazione è data dalla quantità di carburante”, come previsto sin dalle prime fasi di progettazione. Ad oggi, continua Ochs, “abbiamo carburante per grossomodo 20 anni, anche se la questione è ancora da definire”. James Webb infatti ha ancora davanti a sé un’importante manovra correttiva, quella che ne permetterà l’inserzione sull’orbita L2.

Allora, tra circa 10 giorni, Webb accenderà i motori per il “final burn” che lo immetterà nell’orbita Halo: sarà dopo l’ultima accensione dei motori che si potranno avere calcoli più precisi sull’effettivo risparmio di carburante, e sul conseguente prolungamento della missione più attesa dagli astronomi di tutto il mondo.

Dispiegamento completato

Webb sarà il più importante osservatorio spaziale del prossimo decennio: studierà ogni epoca della storia dell’Universo, dai primi bagliori luminosi dopo il Big Bang alla formazione delle galassie e del nostro Sistema Solare.

Il Telescopio Spaziale più evoluto mai spedito nello spazio è in viaggio da 17 giorni, ed ha superato le complicate operazioni di dispiegamento delle strumentazioni a bordo.

Per poter entrare all’interno del razzo Ariane 5, infatti, James Webb è stato ripiegato come un origami, e soltanto una volta libero nello spazio ha iniziato ad “aprirsi” – come un fiore, dicono alcuni alla NASA.

Prima l’attenzione è andata tutta all’apertura della membrana solare in Kapton, uno scudo termico in 5 strati, grande come un campo da tennis, il cui dispiegamento ha permesso di archiviare – come sottolineato dall’INAF – addirittura il 75% dei 344 possibili single-point failures che rendono la missione eccitante ed altrettanto temuta, da Terra.

Poi Webb ha aperto in sequenza lo specchio secondario e, a distanza di appena due giorni, il grande specchio primario. Con l’apertura del grande specchio dorato, largo 25 metri, le operazioni di dispiegamento di James Webb possono dirsi concluse. Ora il telescopio spaziale ha davanti a sé vent’anni, si spera, di osservazione dell’Universo.

Si avvicinano però cinque lunghi mesi di relativo silenzio, per gli appassionati che hanno seguito momento per momento le vicende di Webb: una volta inserito nell’orbita L2, il compito di James Webb sarà quello di tarare gli strumenti e, soprattutto, raggiungere le bassissime temperature che gli permetteranno di svelarci i segreti dell’Universo.