La nuova profezia di Bill Gates: cosa succederà fra 5 anni
Il miliardario fondatore di Microsoft è convinto che tra appena 5 anni cambierà completamente il modo in cui usiamo i dispositivi elettronici: ci sarà un'onda d'urto nell'industria tech
Bill Gates è uno dei personaggi più influenti e lungimiranti della storia della tecnologia e dell’informatica: nel 1985 creò la prima versione di Windows, sistema operativo oggi presente su quasi 2 miliardi di computer nel mondo; nel 1995 pubblicò il libro “La strada che porta a domani“, in cui annunciava con larghissimo anticipo la diffusione di Internet, l’arrivo degli smartphone e la rivoluzione dell’economia globale.
Ora Bill Gates, che nel frattempo non ha più un ruolo operativo nella Microsoft che ha fondato nel 1975 insieme a Paul Allen (che è morto nel 2018), torna a fare previsioni sul futuro. Secondo Gates oggi siamo in un momento storico simile ai primi anni novanta: all’epoca la rivoluzione si chiamava Internet, oggi si chiama intelligenza artificiale. Ma, aggiunge il miliardario, sarà una rivoluzione molto più veloce.
Nei prossimi 5 anni
La nuova profezia di Bill Gates è contenuta nell’ultimo post pubblicato sul suo blog Gates Notes. Secondo l’imprenditore americano nei prossimi 5 anni il modo in cui usiamo i computer cambierà in modo radicale:
Per fare qualunque cosa al computer tu devi dire al tuo dispositivo quale app usare. Puoi usare Microsoft Word e Google Docs per scrivere una proposta di business, ma le app non ti possono essere utili a inviare una email ,condividere un selfie, analizzare dei dati, organizzare una festa o comprare dei biglietti per il cinema.
Oggi, secondo Bill Gates, il limite è che ogni app fa poche cose e, soprattutto, che l’utente deve saper usare bene le app per ottenere il massimo dei risultati. Ma tra 5 anni non sarà più così:
Nei prossimi 5 anni tutto ciò cambierà completamente. Non dovrai usare diverse app per diversi compiti. Semplicemente chiederai al dispositivo, con un linguaggio di tutti i giorni, che cosa vuoi fare. E in base a quante informazioni sceglierai di condividere con lui, il software sarà in grado di rispondere in modo personalizzato perché potrà comprendere in modo approfondito la tua vita. Nel futuro prossimo, chiunque sia online potrà avre un assistente personale potenziato dall’intelligenza artificiale che è molto più avanti della tecnologia moderna.
Il software scrive il software
La rivoluzione di cui parla Bill Gates si basa su una capacità delle intelligenze artificiali più evolute, su qualcosa che prima non c’era: l’AI è in grado di scrivere codice e creare applicazioni da sola. Secondo Gates questo vuol dire che
Per creare una nuova app o un nuovo servizio, dovrai semplicemente chiedere al tuo assistente cosa vuoi ottenere
In pratica è il software che scrive il software, con l’utente che può ottenere ciò che vuole semplicemente chiedendolo e senza aver bisogno di conoscere i linguaggi di programmazione. Secondo Bill Gates questo comporterà “un’onda d’urto nel settore tecnologico” mai vista prima.
Privacy e grandi domande
Bill Gates, infine, chiude il post-profezia con un doveroso accenno ai tantissimi dubbi sulla privacy che uno scenario del genere solleva. Chi possiede i dati che condividiamo con l’assistente? Le forze dell’ordine potranno accedere a questi dati se siamo indagati per un reato? Quante informazioni vorremo condividere?
Alcune di queste domande riceveranno una risposta da parte di Governi e autorità pubbliche, ma altre no: richiederanno che l’utente faccia una scelta, che avrà delle conseguenze. E Bill Gates fa anche un esempio, molto concreto:
Oggi puoi dimostrare a qualcuno che tieni a lui ricordandoti dettagli della sua vita, come la data del compleanno. Ma quando queste persone sapranno che hai un assistente che ti ricorda i compleanni, e che manda fiori in autonomia, tutto ciò continuerà ad essere significativo per loro?
Il ruolo di Microsoft (e gli affari)
Esattamente come nel 1995, anche oggi Bill Gates fa profezie su qualcosa in cui ha già investito una enorme quantità di dollari. Ed esattamente come allora, c’è da chiedersi se ciò che prevede Gates è ciò che vede o ciò che vorrebbe vedere, perché gli conviene.
Microsoft, lo ricordiamo, ha investito ben 10 miliardi di dollari in OpenAI, l’azienda che sviluppa l’intelligenza artificiale più famosa del mondo: ChatGPT.
Questo colossale investimento si è già tradotto in un nuovo servizio all’interno del sistema operativo Windows, che come abbiamo già accennato è l’OS più diffuso al mondo. Windows Copilot, il nuovo assistente digitale basato su AI e integrato in Windows, è quindi il primo esempio di ciò che Bill Gates ha in mente.
Ma è solo l’inizio.