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Della lava blu è fuoriuscita dal vulcano Dallol: ma qual è la sua origine?

Un grande vulcano in mezzo al deserto che erutta una strana lava di colore blu: no, non è fantascienza, stiamo parlando del leggendario Dallol.

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Perché il vulcano Dallol erutta lava blu Fonte foto: 123RF

Quelle del vulcano Dallol sono immagini che sembrano provenire da un altro Pianeta. Qualcuno potrebbe pensare che si tratti persino di creazioni completamente fittizie, per restare in tema di IA. Eppure non è affatto così: questo luogo “alieno”, considerato il più inospitale della Terra, regala uno spettacolo di colori dalle caratteristiche uniche, su tutte la strana lava blu che fuoriesce dal cratere. Ma come è possibile un fenomeno del genere?

Da cosa ha origine la lava blu del vulcano Dallol

Non è semplice raggiungere il vulcano Dallol, situato nel nord-est dell’Etiopia nella depressione della Dancalia. Tra i pochi a riuscirci è stato il fotografo Olivier Grunewald ed è proprio grazie al suo lavoro – nel 2017 ha pubblicato anche un documentario su questo luogo – che ancora oggi possiamo ammirare uno degli eventi più rari del Pianeta.

Questo vulcano, infatti, talvolta erutta una strana lava di colore blu acceso ben visibile in particolari condizioni di luce. Il fotografo ha atteso il tramonto per riuscire a immortalare questo spettacolo atipico, ribadendo più volte di non essersi servito di particolari filtri sia in loco che in fase di post produzione delle immagini. Per chi ancora avesse qualche dubbio, una spiegazione al fenomeno c’è ed è più semplice di quanto si possa pensare.

In verità l’effetto della lava blu del vulcano etiope è il risultato di un mix di fattori: da una parte la normale lava eruttata dal Dallol, che ha esattamente lo stesso colore rosso acceso che si vede in qualsiasi vulcano del Pianeta, mentre dall’altra a “interferire” ci pensano i gas solforici che bruciano a ridosso della fuoriuscita di magma.

Dallol, uno dei luoghi più inospitali della Terra

Per gli scienziati il vulcano Dallol è una delle maggiori attrazioni del Pianeta, uno di quei luoghi talmente unici nel loro genere che è praticamente impossibile passino inosservati. La parola Dallol nella lingua locale significa “disciolto” e si riferisce proprio alla morfologia del sito, tappezzato di sorgenti acide che sono delle vere e proprie trappole mortali.

Come il vicino Erta Ale, il vulcano Dallol è il risultato di numerose esplosioni freatiche che nel tempo hanno trasformato un antico deposito di sale, a sua volta emerso dopo il ritiro delle acque del Mar Rosso dalla depressione della Dancalia. Un luogo che sarebbe già interessante per questo motivo, ma ad aggiungere ulteriore fascino è un’altra particolarità: proprio qui si stanno progressivamente allontanando le placche africana, somala e araba. È esattamente il punto in cui il continente africano si spaccherà in due.

Il vulcano Dallol si trova, dunque, in un’area molto attiva dal punto di vista sismico che può raggiungere temperature vicine ai 60°C. “Sorgenti calde acide, montagne di zolfo, coni di sale, piccoli geyser gassosi, vasche di acidi isolate da cornici di cristalli di sale e concrezioni, di evaporiti, di zolfo, di cloruro di magnesio o di soda solidificati. Il tutto su un fondo bianco, giallo, verde o rosso ocra, colori dati dalla forte presenza di zolfo, ossido di ferro e di vari altri minerali” (Wikipedia), paesaggio completamente immerso in un’atmosfera impregnata di vapori tossici che lo rende del tutto inabitabile. Soltanto gli Afàr, gruppo etnico nomade del Corno d’Africa, di tanto in tanto si avventurano (coraggiosamente) nei pressi del vulcano Dallol per estrarre il sale, la cui vendita è alla base del loro sostentamento.

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