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La Luna ha davvero due facce? La verità sull'aspetto del nostro satellite

Un enorme impatto nel bacino Polo Sud-Aitken, 4 miliardi di anni fa, potrebbe aver cambiato radicalmente la Luna, dando forma al satellite come lo conosciamo

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La Luna ha davvero due facce? La verità sull'aspetto del nostro satellite Fonte foto: NASA

Quanto è affascinante la Luna: nei secoli e negli anni artisti, scienziati e persone comuni sono stati attratti dal nostro satellite. Visitarlo è stato uno dei punti di svolta nella storia dell’umanità. Pensiamo di sapere tutto – o quasi – di quello che succede lassù. Eppure, una delle poche certezze che abbiamo potrebbe essere messa in discussione.

Le due facce della Luna

Sappiamo che il nostro satellite ha due lati: uno che è sempre esposto verso la Terra, e uno oscuro (il dark side of the moon, come cantava qualcuno), che non abbiamo mai visto e che mai vedremo – o forse sì, visto che i ricercatori pensano di installare un telescopio direttamente sulla Luna. Sono molto diversi tra loro: il primo è dominato dal mare lunare – i vasti resti di colore scuro di antiche colate di lava sul mantello. Il secondo, invece, è sfregiato da crateri. Perché i due lati sono così diversi è stato uno dei misteri più duraturi della Luna.

Sul lato nascosto (chiamarlo oscuro è infatti errato: dalla Terra non lo vediamo – è vero – ma viene comunque illuminato dalla luce del Sole) c’è una zona che si chiama Polo Sud-Aitken (SPA), un bacino che si è formato da un gigantesco “scontro” circa 4,3 miliardi di anni fa. Ma questo impatto potrebbe aver cambiato tutto sulla Luna e potrebbe spiegare le differenze tra le due facce del nostro satellite.

“Sappiamo che grandi impatti come quello che ha formato il bacino SPA creano molto calore”, spiega Matt Jones, dottorando della Brown University e autore principale di un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Science Advances. “La domanda è come questo calore influenzi la dinamica interna della Luna. Pensiamo che abbia contribuito alla fusione del mantello che ha prodotto le colate di lava che vediamo in superficie”.

Il bacino Polo Sud-Aitken

Il bacino del Polo Sud-Aitken è la più grande e antica conca da impatto sulla Luna. Il suo diametro è di circa 2.500 km: la circonferenza della Luna è poco meno di 11.000 km, il che significa che il bacino si estende per quasi un quarto del satellite. Quindi deve essere nato da un gigantesco scontro con un oggetto di dimensioni difficili da immaginare.

Secondo Jones questa collisione massiccia avrebbe creato un enorme pennacchio di calore che si è propagato dentro la superficie lunare. I ricercatori sostengono che questo ciuffo avrebbe portato alcuni materiali – una serie di terre rare e di elementi che producono calore – sul lato della Luna esposto verso la Terra. Questa concentrazione di elementi avrebbe a sua volta contribuito al vulcanismo che ha creato le pianure – o i mari – che conosciamo.

Per verificare queste ipotesi, i ricercatori hanno condotto simulazioni al computer di come il calore generato da un impatto gigante avrebbe alterato i modelli di convezione all’interno della Luna e come questo potrebbe aver ridistribuito i materiali, che sono stati gli ultimi a solidificarsi dopo la formazione della Luna, formando lo strato più esterno della superficie, il mantello. Questo spiega anche perché nel lato più vicino a noi del nostro satellite c’è un’alta concentrazione di potassio, terre rare e fosforo: sono elementi che difficilmente si legano con altri, e di conseguenza sono gli ultimi a cristallizzare e quelli che formano concentrazioni anomale rispetto ad altri materiali.