Mercurio potrebbe nascondere uno strato di diamanti sotto la sua superficie: la scoperta
La superficie rocciosa di Mercurio potrebbe nascondere qualcosa di sorprendente: secondo un nuovo studio, vi sarebbe uno strato di diamanti profondo diversi chilometri.
Mercurio è un pianeta piuttosto bizzarro, sul quale si sono finora concentrati solo alcuni studi astronomici: è il primo del nostro sistema planetario, quindi è molto vicino al Sole e ha un periodo orbitale di gran lunga più breve rispetto a quello della Terra (impiega appena 88 giorni per un giro completo). Anche nella sua composizione presenta delle anomalie, in particolare sul rapporto tra nucleo e mantello. Ed è proprio in base ad una nuova analisi chimica che sono emersi dettagli incredibili: forse, al di sotto della sua superficie si trova un profondo strato di diamanti.
Nuova ipotesi su Mercurio: lo strato di diamanti
È il pianeta più vicino al Sole, con una velocità orbitale così accentuata che gli antichi scienziati, vedendolo muoversi rapidamente in cielo, lo hanno chiamato Mercurio (in onore del messaggero degli Dei, conosciuto proprio per la sua speditezza. Negli ultimi anni, la missione MESSENGER della Nasa ha consentito agli astronomi di studiare il pianeta un po’ più da vicino, fornendo una sua mappa molto accurata. Sulla base dei dati raccolti, un team di ricercatori guidato da Yongjiang Xu, del Center for High Pressure Science and Technology Advanced Research, ha organizzato un esperimento per capire cosa sia successo nelle prime fasi di vita di Mercurio.
L’idea è nata da un dettaglio che aveva incuriosito gli scienziati: le analisi condotte sulla superficie del pianeta hanno evidenziato la presenza di una gran quantità di grafite. La sua distribuzione ha portato gli esperti a raggiungere una conclusione interessante, ovvero che il carbonio dovesse essere presente nel momento della formazione di Mercurio, e non portato successivamente da comete o asteroidi. Perché tutto ciò dovrebbe avere importanza? Secondo la nuova ipotesi, pubblicata su Nature Communications, è possibile che la crosta mercuriana nasconda uno strato di diamanti profondo alcuni chilometri.
Come si sarebbero formati i diamanti su Mercurio
Resta da capire in che modo i diamanti si sarebbero formati su Mercurio, e per provare a dare una spiegazione i ricercatori hanno ricreato in laboratorio le condizioni iniziali del pianeta al momento della sua nascita. Probabilmente, in questa prima fase vi era una gran quantità di carbonio. Sebbene in parte sia fuoriuscito, ve ne era ancora tantissimo quando il nucleo metallico del pianeta si è separato dal magma silicato, il quale si è raffreddato e cristallizzato formando il mantello e la crosta di Mercurio. Il carbonio, dunque, sarebbe rimasto intrappolato durante il processo di raffreddamento del magma.
Per produrre diamanti, tuttavia, è necessario che questo minerale sia sottoposto a pressioni altissime. Lo scenario più probabile, secondo gli esperti, prevede che il carbonio sia stato espulso dal nucleo interno, mentre quest’ultimo stava diventando solido. “Spremuto” dal nucleo contro gli strati superiori del pianeta, il carbonio avrebbe dato vita così allo strato di diamanti. Quello più esposto, lungo la crosta mercuriana, sarebbe poi stato bruciato dalle alte temperature del Sole, trasformando di nuovo i diamanti in grafite.
Uno degli autori dello studio, il dottor Bernard Charlier dell’Università di Liegi, ha tuttavia sottolineato che lo strato di diamanti, molto probabilmente, non è costituito da un unico guscio spesso, bensì da vari pezzi. “Siamo onesti, non abbiamo idea della dimensione potenziale di quei diamanti” – ha affermato in un’intervista a New Scientist. Rimane comunque un’ipotesi estremamente affascinante, in grado, tra l’altro, di spiegare il campo magnetico di Mercurio (i diamanti hanno un elevato tasso di conduttività).