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Meta assume, stipendi milionari per professionisti AI: le figure ricercate

Meta assume e paga bene, Mark Zuckerberg offre stipendi milionari ai professionisti AI: ecco le figure ricercate e quali sono le retribuzioni e i benefit promessi.

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Meta assume professionisti AI con stipendi altissimi Fonte foto: Ansa

Adesso che i sistemi di intelligenza artificiale sono ormai una realtà e che è chiaro che prenderanno sempre più piede, diventando cruciali per l’economia, è partita la corsa globale delle imprese (specie quelle in ambito tech) per accaparrarsi i migliori talenti del settore. Tra questi, Mark Zuckerberg, che con la creazione dei Meta Superintelligence Labs appare sempre più deciso a reclutare i migliori cervelli dell’AI, offrendo stipendi milionari ai professionisti specializzati.

Meta assume e paga bene: stipendi fino a 300 milioni per i professionisti dell’AI

Secondo quanto stanno riportando le principali riviste americane, Meta avrebbe offerto ai ricercatori di punta stipendi complessivi fino a 300 milioni di dollari per quattro anni, con oltre 100 milioni di compenso totale già garantito nel primo anno.

Inoltre, la retribuzione comprenderebbe anche benefit aggiuntivi come stock options (che nel primo anno maturano immediatamente) portando così i compensi a livelli da top manager delle big tech.

Tuttavia, Andrew Bosworth, chief technology officer di Meta, ha precisato davanti ai dipendenti che non tutti i ruoli prevedono offerte da 100 milioni di dollari. Lo stesso, ha precisato che solo  “una piccola quota di posizioni di leadership richiedono questi compensi premium”.

C’è da dire, a tal proposito, che i numeri – noti – sulle fasce retributive interne a Meta confermano stipendi già riconosciuti agli ingegneri di alto livello (E7, nella classificazione interna) pari in media 1,54 milioni di dollari l’anno, come riportano i dati di Levels.FYI.

Le figure ricercate

Ma quali sono le figure che Meta sta cercando? L’obiettivo primario sono i ricercatori di intelligenza artificiale di livello senior, ovvero:

  • esperti di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM);
  • specialisti in deep learning;
  • reinforcement learning;
  • architetture neurali avanzate;
  • ingegneri in grado di scalare modelli su infrastrutture di supercalcolo.

Le altre posizioni ricercate spaziano da team leader per i progetti di generative AI a ingegneri specializzati nell’ottimizzazione dei modelli per hardware di nuova generazione come le GPU di fascia altissima. L’obiettivo dichiarato di Zuckerberg è costruire un team in grado di sviluppare “superintelligenza”, termine che rimanda a un’intelligenza artificiale che superi le capacità umane in più domini.

Superintelligenza e supremazia tecnologica la posta in gioco

L’ingaggio dei migliori ricercatori non è solo una questione di status: controllare le menti che sviluppano la prossima generazione di modelli di intelligenza artificiale significa anche conquistare vantaggi strategici enormi in settori che vanno dall’automazione industriale alla difesa, dalla sanità all’intrattenimento. Non è un caso che Meta stia investendo così tanto proprio ora: chi vincerà la corsa ai supermodelli AI potrà dettare le regole dell’ecosistema digitale del futuro.

La scelta di Meta di presentare pubblicamente i leader del nuovo superlab e la promessa di risorse illimitate ai ricercatori vogliono mandare un messaggio preciso: la società è pronta a tutto pur di scalzare OpenAI come protagonista assoluta del settore.

Quello che emerge con chiarezza da questa vicenda è che il mercato del lavoro nell’AI è ormai completamente scollegato dagli standard salariali tradizionali, anche nel contesto già ipercompetitivo della Silicon Valley. E se la battaglia per i migliori cervelli continuerà su queste cifre, non solo cambieranno gli equilibri tra le big tech, ma si aprirà un nuovo capitolo nel dibattito su etica, governance e sostenibilità dell’AI: a decidere il futuro dell’intelligenza artificiale saranno sempre di più le scelte di pochi, superpagati professionisti.