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SICUREZZA INFORMATICA

Migliaia di conti online bloccati: che sta succedendo in Germania

Conti online bloccati in Germania e continui attacchi hacker anche nel nostro paese. Cosa succede sul web e perché stanno aumentando le aggressioni alle banche

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Migliaia di conti online bloccati: che sta succedendo in Germania Fonte foto: Shutterstock

Targobank è una banca tedesca con sede a Düsseldorf che si occupa principalmente di utenti retail, business e corporate.

Pochi giorni fa il sistema centrale ha riscontrato alcuni accessi non autorizzati e, per evitare di mettere in pericolo i dati e i soldi dei propri utenti, ha deciso di bloccare l’accesso ai servizi dell’online banking, sia da app che da PC, a oltre 6.000 clienti.

Stando alle comunicazioni ufficiali, oltre ai problemi di cui sopra, il sistema non ha riscontrato altri danni ma, nonostante questo, è innegabile che la questione degli attacchi hacker alle banche stia diventando sempre più centrale, costringendo i vari istituti di credito a correre ai ripari quanto prima.

Attacchi alle banche, cosa sta succedendo

Gli ultimi anni sono stati un periodo particolarmente florido di attacchi hacker e, dopo i singoli utenti, le vittime preferite dai malintenzionati sono gli istituti bancari.

Il perché è scontato, ma il proliferare di queste aggressioni digitali dovrebbe far riflettere non solo i vari istituti di credito, ma anche i singoli clienti, sull’importanza della cyber security che in più di un’occasione si è dimostrata cruciale per bloccare le intrusioni sul nascere, risolvendo situazioni potenzialmente catastrofiche.

Un attacco andato a segno ai danni di una infrastruttura potrebbe portare, ad esempio, al furto dei dati personali degli utenti e di molte informazioni sensibili, come i numeri di conto, ad esempio, e le informazioni finanziarie.

Queste indicazioni possono essere usate per vari scopi che possono contemplare un vasto range di truffe dalle operazioni non autorizzate fino ad arrivare alle richieste di riscatto, con gli hacker che bloccano l’accesso ai conti fino a quando non gli verrà consegnata una certa somma di denaro.

Oltre ai danni più che evidenti causati da un attacco del genere, è chiaro che questo potrebbe avere ripercussioni anche sulla banca stessa che potrebbe essere identificata come inaffidabile sulla sicurezza informatica.

Per questo motivo è importante che tutti gli istituti di credito si adattino ai più moderni standard di cyber security così da prevenire eventuali violazioni, anche utilizzando contromisure estreme, se necessario, proprio come accaduto in Germania.

Dall’altro lato, naturalmente, gli utenti devono fare attenzione all’utilizzo dell’home banking e optare sempre per canali sicuri e affidabili.

Conti a rischio anche in Italia

Anche in Italia negli ultimi giorni di sono verificati diversi attacchi ai danni di diverse società di credito tra cui Hype, YAP e Widiba.

Per quanto riguarda Hype, è la società stessa a mettere in guardia i suoi clienti su una campagna di phishing attualmente in corso, ricordando che la società non chiederebbe mai di eseguire operazioni finanziarie e tantomeno di farlo verso conti intestati a soggetti non meglio identificati.

Per YAP, invece, gli esperti di cyber sicurezza di d3Lab, hanno identificato un SMS con un link verso un finto sito aziendale che chiede ai possessori di un conto corrente di inserire i propri dati personali.

Chiaramente, avendo a disposizione tutti i dati personali, i malintenzionati digitali avrebbero pieno accesso a tutto con conseguenze potenzialmente devastanti.

Molto simile anche la truffa ai danni degli utenti Widiba, con un SMS che avverte di un accesso sospetto al conto corrente.

Cliccando sul link nel messaggio, ci si ritroverà sull’ennesimo sito costruito ad hoc, con le stesse richieste e, naturalmente, le stesse conseguenze disastrose.

Come appare chiaramente da queste segnalazioni, anche l’Italia è nel mirino dei malintenzionati digitali. La palla adesso passa, anzitutto, agli utenti che dovranno stare attenti a non cadere in truffe del genere e poi agli istituti di credito che dovranno potenziare le misure di cyber security e, naturalmente, “addestrare” i loro clienti a riconoscere tali truffe.