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Misteriosi segnali radio arrivano dallo Spazio: la nuova rivelazione ci dice qualcosa di più

Un gruppo internazionale di ricercatori ha approfondito uno dei lampi radio veloci più misteriosi in assoluto, scoprendo alcuni dettagli preziosi

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Sono passati quindici anni esatti dalla prima scoperta assoluta dei cosiddetti lampi radio veloci. Con queste tre parole si identica un fenomeno di tipo astrofisico caratterizzato da altissima energia che si manifesta appunto con un impulso radio transitorio. La durata è di pochi millisecondi, ma il fascino tra gli astronomi è inevitabile.

Questi lampi, infatti, provengono da regioni del cielo che sono esterne alla Via Lattea e dal 2007 rimangono sostanzialmente un grande mistero. Una nuova ricerca scientifica, però, potrebbe dissipare molte perplessità. Si sta parlando dello studio realizzato da un gruppo internazionale di ricercatori, guidato dalla West Virginia University. Quali sono le novità in questo campo?

La durata dei lampi radio veloci

Gli studiosi hanno approfondito FRB 20190520B, uno dei principali lampi radio veloci. Si trova in una galassia nana a circa 4 miliardi di anni luce dalla Terra: secondo la ricerca a cui si sta facendo riferimento, l’origine più probabile di questa esplosione dovrebbe essere un oggetto denso, per la precisione una stella di neutroni. Tra l’altro, FRB 20190520B è molto particolare. Diversamente dagli altri lampi che hanno una durata molto breve, l’oggetto dello studio è una sorta di “ripetitore” che si fa notare puntualmente tramite le frequenze radio. C’è un’altra ragione per cui è stato scelto per l’approfondimento astronomico.

Quello che è uno dei lampi radio veloci più interessanti di sempre somiglia a un altro lampo studiato con grande attenzione in precedenza, vale a dire FRB 20121102A. I due, insieme, contribuiscono a formare un ambiente cosmico che emette onde radio costanti, dunque la sorgente dovrebbe essere relativamente “giovane”. Ora c’è una certa curiosità nello scoprire se entrambi i lampi radio risiedano in un plasma estremamente magnetizzato. Il nuovo fenomeno astrofisico oggetto dello studio internazionale è stato osservato per 17 mesi di fila, avvalendosi in particolare di due telescopi tra i più sofisticati del nostro pianeta.

I lampi radio veloci e la loro particolare variabilità

Il primo strumento utilizzato è il Parkes Radio Telescope (noto anche come Murriyang) che si trova in Australia. L’altro dispositivo, invece, risponde al nome di Robert C. Byrd Green Bank Telescope, il quale ha sede negli Stati Uniti. I ricercatori si sono accorti di una variabilità elevata per quel che riguarda la rotazione di Faraday del lampo radio veloce, cioè il cambiamento nella polarizzazione delle onde radio. Queste variazioni sono state osservate nel dettaglio e si è arrivati alla conclusione dell’effetto di un vento proveniente da una stella massiccia. La ricostruzione è stata poi confermata da un sistema della Via Lattea che mostra una sorprendente somiglianza con FRB 20190520B.

Non sono mancate le spiegazioni alternative. Questo lampo radio veloce potrebbe essere passato attraverso le onde di una supernova oppure potrebbe trovarsi nei pressi di un buco nero di dimensioni eccezionali. Il lavoro dei ricercatori non è comunque terminato. I lampi radio veloci continueranno ad essere monitorati, magari puntando su scale temporali più lunghe e frequenze diverse. C’è la consapevolezza che l’osservazione costante e a lungo termine delle proprietà di questi fenomeni possa aiutare a scovare indizi per risolvere quello che ormai è un vero e proprio dilemma.