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“Non siamo soli”: trovato un sistema solare simile e vicino a noi

Alcuni astronomi britannici sono riusciti a individuare una nana bianca "speciale", tutto ciò che rimane di un antico sistema solare

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Secondo Platone, l’astronomia costringe l’anima a guardare oltre e ci conduce da un mondo ad un altro. La frase del celebre filosofo greco è sempre valida quando gli scienziati annunciano al mondo una nuova sensazionale scoperta e ancora di più dopo l’ultima novità spaziale. Un team di ricercatori ha collaborato con l’università inglese di Warwick per approfondire un argomento davvero affascinante.

Questi astronomi hanno individuato il più antico sistema solare della Via Lattea che può essere considerato “vicino” al nostro pianeta. Si sta parlando di un insieme di oggetti celesti sostanzialmente rocciosi e ghiacciati e gli esperti sono rimasti a bocca aperta quando si sono resi conto che si trovava ad appena 90 anni luce dalla Terra.

La fine di un sistema solare

Quello che hanno scoperto i ricercatori non è altro che una nana bianca meglio nota con il nome scientifico attuale di WDJ2147-4035. Le nane bianche sono stelle che hanno consumato tutto il loro “combustibile” e perso i loro strati esterni, con un conseguente rimpicciolimento e raffreddamento. A loro volta, i pianeti che si trovano in orbita nel sistema solare in questione vengono distrutti volta per volta, con la nana bianca che assorbe i vari detriti. In poche parole, questa nana bianca è tutto ciò che rimane di un antico sistema della Via Lattea, ma come sono riusciti gli astronomi ad arrivare a un risultato del genere?

Quella che quasi 11 miliardi di anni fa era una stella “normale” è stata scoperta osservando con maggiore attenzione due nane bianche immortalate dall’osservatorio spaziale GAIA dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Una delle stelle è apparsa di un bizzarro colore blu, mentre l’altra era più debole e rossa. Lo spettroscopio e la fotometria hanno consentito di identificare la nana bianca più rossa come la già citata WDJ2147-4035, mentre l’altra ha un nome non molto diverso (WDJ2147-4035) e qualche anno di meno rispetto alla prima (10,2 miliardi per la precisione).

Cosa è rimasto dell’antico sistema solare

Nella nana bianca che rappresenta il più antico sistema solare della Via Lattea vicino alla Terra sono stati individuati persino metalli come potassio, litio e sodio, una sorta di “inquinamento” che rende ancora più insolita la scoperta. Si sta parlando infatti della nana bianca inquinata da metalli più antica in assoluto. Ma perché è caratterizzata da uno strano colore blu? La spiegazione è presto detta: la responsabilità è dell’atmosfera stellare, nello specifico dell’idrogeno e dell’elio. Il destino subito dalla stella in questione, per quanto intrigante e dai contorni mozzafiato, è molto comune.

Bisogna ricordare che la stragrande maggioranza di questi oggetti celesti (il 97%) diventa una nana bianca, una presenza tipica nell’Universo che però deve ancora essere analizzata con cura. La scoperta permette di immaginare come ci sarebbe apparso lo spazio tantissimo tempo fa. Decine di miliardi di anni fa, nell’Universo erano presenti molti meno metalli rispetto a quella che è la situazione attuale. Inoltre, le due nane bianche osservate dagli astronomi testimoniano come la formazione planetaria di allora fosse molto diversa se confrontata con quella del sistema solare che conosciamo al giorno d’oggi. La novità astronomica è senza dubbio un ulteriore passo verso la comprensione di tutto quello che racchiude lo spazio.