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Il lago termale più grande al mondo è stato scoperto in Albania

Nuova fonte di acqua termale è stata scoperta in Albania, si tratta del lago sotterraneo più vasto del mondo ed è una risorsa importante per la scienza

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Nuova fonte di acqua termale Fonte foto: 123RF

In un angolo nascosto dell’Albania è stata scoperta una nuova fonte di acqua termale molto vasta: è il lago sotterraneo più grande del mondo.

Situato a Leskovik, nella zona montuosa di Vromoner, questa risorsa geotermica si è rivelata essere un fenomeno naturale di straordinaria portata, non solo per le sue dimensioni, ma anche per il valore scientifico e ambientale.

La scoperta di una nuova fonte di acqua termale

Un lago, denominato Neuron, è stato individuato dopo anni di ricerche condotte da un team di esperti in un’area già nota per la sua attività geotermica. Grazie all’uso di tecniche avanzate, come il georadar, i ricercatori hanno tracciato segnali termici provenienti dal sottosuolo, identificando un profondo abisso di circa 100 metri nel quale si nasconde un bacino termale.

L’area di Leskovik, situata vicino al confine con la Grecia, è caratterizzata da numerose sorgenti calde che testimoniano l’intensa attività geotermica della regione. La scoperta di questo lago termale sotterraneo, che può contenere oltre 8.300 metri cubi di acqua, ha suscitato grande entusiasmo tra gli esperti di geotermia.

Il lago Neuron non si distingue solo per le sue dimensioni, ma anche per le sue caratteristiche fisiche uniche. Con una lunghezza di 138 metri, una larghezza di 42 metri e un perimetro che supera i 340 metri, è un soggetto ideale per studi approfonditi. Le acque che lo compongono, riscaldate da fenomeni idrotermali naturali, sono ricche di sali minerali e altre sostanze disciolte, che ne determinano una composizione chimica stabile. La presenza delle acque termali, che circolano in un ambiente sotterraneo complesso, offre agli scienziati un’opportunità unica per analizzare il comportamento dei sistemi idrotermali e le interazioni tra il calore terrestre e le formazioni rocciose circostanti.

L’analisi di questo lago, condotta da ricercatori cechi con la collaborazione della Fondazione Neuron, è stata possibile grazie a una sinergia tra scienziati di diverse discipline. Il team ha utilizzato un mix di tecnologie per monitorare e mappare con precisione l’ambiente sotterraneo, integrando le conoscenze geofisiche con quelle chimiche e ambientali. Tale approccio innovativo ha permesso di ottenere una mappatura dettagliata del lago, così come una comprensione più approfondita dei processi che governano il riscaldamento sotterraneo e la circolazione delle acque termali.

L’importanza ambientale del lago Neuron

Il sito ha suscitato interesse non solo dal punto di vista geotermico, ma anche sotto l’aspetto ambientale. Le caratteristiche chimiche delle acque, infatti, potrebbero offrire nuove opportunità di ricerca per applicazioni terapeutiche, in particolare grazie alla loro composizione minerale stabile. Inoltre, l’analisi delle sorgenti di vapore e della distribuzione del calore sotterraneo può fornire utili indicazioni sul funzionamento dei sistemi geotermici in ambienti confinati. Questo potrebbe aprire nuove prospettive per l’uso delle risorse termali in modo sostenibile, sia in ambito energetico che terapeutico.

La scoperta del lago Neuron s’inserisce in un più ampio contesto di cooperazione scientifica internazionale, che ha visto la partecipazione di ricercatori provenienti da vari paesi e istituzioni. Il sostegno della Fondazione Neuron è stato fondamentale per la realizzazione della spedizione e per l’adozione delle tecnologie necessarie a condurre un’indagine approfondita in un ambiente così complesso. Il nome del lago, che rende omaggio a questa fondazione, è un segno del supporto istituzionale che ha permesso il progresso del progetto scientifico.

Il rinvenimento del lago Neuron ha anche delle implicazioni importanti per la speleologia. L’ambiente sotterraneo in cui si trova offre nuove possibilità per lo studio delle dinamiche interne delle grotte e degli ecosistemi cavernicoli. La combinazione di processi geotermici e la conformazione rocciosa unica della zona stimolano nuove domande circa le interazioni tra il calore e le formazioni minerali.

In conclusione, il lago Neuron rappresenta una scoperta di grande importanza non solo per la sua unicità, ma anche per le potenzialità che offre alla scienza. Grazie all’approccio multidisciplinare e alle tecniche avanzate impiegate, i ricercatori hanno potuto gettare le basi per ulteriori indagini che potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione delle risorse geotermiche sotterranee. Così, il lago diventerebbe presto un punto di riferimento per la ricerca geotermica e per studi comparativi con altri sistemi idrotermali a livello globale, offrendo spunti per applicazioni che spaziano dall’energia sostenibile alla medicina.

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