Libero
SCIENZA

Una rara specie è stata trovata in Italia: la scoperta

Un raro coleottero acquatico è stato identificato mentre si muoveva all'interno della palude di Mola: si tratta di un'eccezionale fatto scientifico, con una valenza ecologica molto importante

Pubblicato:

Un coleottero acquatico Fonte foto: iStock

I nostri ecosistemi sono sempre in grado di sorprenderci, facendoci scoprire novità insospettabili come è recentemente accaduto proprio in Italia, dove è stata trovata una rara specie che non era mai stata segnalata in precedenza. Ad accendere i riflettori su questa specie sono stati due studiosi, Leonardo Forbicioni della World Biodiversity Association e Saverio Rocchi del Sistema Museale di Ateneo del Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze “La Specola”.

La scoperta e lo studio italiano

I due esperti hanno pubblicato uno studio dal nome Interessante presenza di Eretes griseus (Fabricius, 1781) all’isola d’Elba (Toscana) e note sulla sua corologia in Italia (Coleoptera: Dytiscidae)”, che fa focus proprio sul ritrovamento di un coleottero acquatico molto raro nella palude di Mola, sull’Isola d’Elba. Il coleottero, come si può intuire dal titolo dello studio, si chiama Eretes griseus e in base a quanto riporta lo studio la sua specie è sempre più problematica da rinvenire (e di conseguenza da studiare).

Forbicioni e Rocchi sottolineano che, in particolare, nell’ultimo decennio si è verificata una vera e propria contrazione delle popolazioni di coleotteri acquatici e conseguentemente una situazione di declino specialmente in Toscana, dove invece l’Eretes griseus è stato avvistato. Per questa ragione il suo ritrovamento è importante e altrettanto importante diventa, di conseguenza, la palude di Mola, che i due studiosi indicano come prezioso hotspot di biodiversità.

Perché i coleotteri acquatici stanno diminuendo?

Come abbiamo accennato, lo studio di Forbicioni e Rocchi sottolinea che la presenza di coleotteri acquatici in Italia è sempre più rara. I due scienziati, nel corso della loro dissertazione, spiegano anche perché: a giocare contro queste specie sono l’estensione degli insediamenti urbani e industriali, l’inquinamento ambientale, il cambiamento climatico e l’invasione di alcune specie aliene, esotiche e invasive (in questo caso specifico il crostaceo Procambarus clarkii ossia il gambero rosso della Louisiana).

L’Eretes griseus, che è stato individuato e raccolto in una piccola pozza artificiale rivestita in resina nella Palude di Mola, non era mai stato registrato in questa specifica zona e di conseguenza i due studiosi si sono chiesti come mai, adesso, sia stato possibile rintracciarne degli esemplari. Secondo gli studiosi, questa specie vive soprattutto in zone di pianura prediligendo ambienti temperati ed è possibile che, paradossalmente, proprio lo stesso cambiamento climatico che sta facendo diminuire gli esemplari li abbia portati a spostarsi.

Biodiversità e tutela degli ecosistemi

Lo studio di Forbicioni e Rocchi, che è nato, si è sviluppato ed è cresciuto nel corso della Summer school in Entomology organizzata dalla World Biodiversity Association e dal Parco nazionale Arcipelago Toscano nel mese di settembre del 2022, assume una grande rilevanza sotto diversi punti di vista. In primis, la segnalazione della presenza dell’Eretes griseus, valorizza la zona umida di Mola, facendola diventare un’osservata speciale per la compresenza di diverse specie.

Poi, pone una serie di domande, cui ancora si deve trovare una risposta, sugli spostamenti delle specie provocati proprio dal riscaldamento globale e dalla crisi climatica e su come in particolare i coleotteri acquatici siano in grado di muoversi per lunghe distanze.