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SCIENZA

Rilevato inquinante "altamente tossico", ma noi non lo vediamo: ecco dove si trova

La polvere degli pneumatici delle auto è il nuovo e pericoloso inquinante che alcuni ricercatori americani hanno legato alla morte dei salmoni

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L'inquinamento della polvere di pneumatici Fonte foto: 123RF

Polvere siamo e polvere ritorneremo. Lo ripete in maniera eloquente la Bibbia, purtroppo però non è una prerogativa che riguarda soltanto l’essere umano. Il “purtroppo” è d’obbligo dopo aver scoperto che c’è un nuovo inquinante che mette a rischio gli ecosistemi acquatici. Si tratta per l’appunto della polvere degli pneumatici, una minaccia finora sottovalutata.

Di elementi nocivi per le acque del nostro pianeta se ne scoprono purtroppo a cadenza regolare, in questo caso l’allarme è stato lanciato dai ricercatori dell’Università di Washington, i quali hanno individuato i resti quasi impercettibili di quelle che un tempo erano le gomme di un’autovettura nei mari. Come è stato possibile tutto questo?

La polvere di pneumatici deriva dall’usura degli stessi, al resto ci ha pensato la pioggia che ha poi “trasferito” l’inquinante nei corsi d’acqua fino a rendere impossibile la vita di tanti pesci. Quello che inizialmente era un sospetto si è poi trasformato in un dato di fatto dopo aver approfondito il gran numero di morti tra i salmoni dello Stato americano di Washington. La sostanza chimica polverosa ha contribuito al decesso della specie, dunque anche le altre sono a serio rischio di sopravvivenza. È bastato un semplice test per capire quanto l’elemento sia nocivo. Prima di tutto si è provveduto alla raccolta delle acque di alcuni ruscelli.

Un decesso velocissimo

Non sono stati scelti corsi d’acqua a caso, ma quelli nei pressi delle zone in cui i salmoni erano morti con maggiore frequenza. Il test diretto su un esemplare ha permesso di scoprire il collegamento, visto che l’animale ha perso la vita nel giro di pochissime ore. Spesso ci sono degli inquinanti insospettabili, mentre con la polvere di pneumatici si poteva forse fare qualcosa di più in precedenza. La sostanza non è altro che quello che rimane dalla frenata o accelerazione su strada della macchina, con la pioggia che finisce per spazzare via la polvere, trasportandola però in luoghi in cui diventa ancora più pericolosa.

Antiossidante per gomme

Tra l’altro, questa sostanza così nociva ha anche un nome ufficiale, piuttosto complicato a dire il vero: 6PPD-Chinone. In poche parole, è un derivato del 6PPD, un elemento chimico organico che viene sfruttato di frequente come antiossidante negli pneumatici, oltre ad essere uno degli additivi per proteggere la gomma in tantissimi altri materiali. Il test ricordato in precedenza ha posto fine a una ricerca che durava da ben quindici anni sulla moria di salmoni in questa zona degli Stati Uniti. Non era chiaro perché proprio nelle aree esaminate i pesci morissero con tanta facilità, la polvere ha fornito una spiegazione a tutto.

L’inquinante di cui si sta parlando non è nemmeno così sconosciuto. Cinque anni fa l’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) ha indicato proprio la polvere di pneumatici come il secondo principale componente delle microplastiche (poco meno di un terzo del totale per la precisione). L’industria delle gomme per veicoli non ha però voluto accettare questa ricostruzione scientifica, parlando di una piccolissima percentuale che finirebbe nei mari del nostro pianeta. Non c’è soltanto il mercurio a spaventare gli organismi acquatici, la nuova ricerca dovrà suggerire metodi efficaci per evitare che i rischi aumentino in futuro.

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