Libero
SCIENZA

Il segnale dal cosmo più antico di sempre: cosa ci rivela

Il megamaser più distante mai registrato dalla Terra indica la collisione di due galassie avvenuta oltre 5 miliardi di anni fa

Pubblicato:

Un segnale cosmico dal passato dell'Universo Fonte foto: ESA/Hubble & NASA

Lo hanno chiamato Nkalakatha, che in lingua Zulù significa “Big Boss”. È il megamaser più distante mai registrato: la sua luce ha attraversato 50 mila miliardi di miliardi di chilometri per arrivare fino alla Terra, una cosa come “58 seguito da 21 zeri” spiegano dall’Università di Curtin.

La scoperta si deve a un team internazionale guidato da Marcin Glowacki e alle 64 antenne del radiotelescopio MeerKAT, in Sud Africa.

I Bat segnali del cosmo

“I megamaser sono i Bat-segnali del cosmo” si legge nella nota dell’Università del Colorado che annuncia la scoperta. “Nati dalla collisione di due galassie come la Via Lattea, questi fari astronomici sparano raggi di radiazioni a microonde lontano nello spazio, un po’ come i riflettori illuminano una notte in città”.

Quello appena scoperto, è il megamaser più antico mai osservato dalla Terra: con un’età di circa 5,4 miliardi di anni, il Big Boss può aiutare gli scienziati a comprendere meglio i movimentati primi anni di vita del cosmo.

“Quando due galassie collidono, il gas che contengono diventa estremamente denso e può generare intensi fasci di luce che vengono proiettati all’esterno” spiega Glowacki. Quello osservato con MeerKAT è il più distante megamaser mai osservato, il più antico di questi potenti laser a microonde che attraversano l’Universo.

Si tratta di potenti fasci di radiazioni invisibili all’occhio umano, ma che si comportano in maniera molto simile a dei laser, motivo per cui sono stati chiamati “maser” – dove la sostituzione di consonante sta ad indicare appunto il passaggio dalla “luce” alle “microonde”.

Quello osservato è anche il primo megamaser idrossilico mai osservato. Come spiega Jeremy Darling, tra gli autori dello studio, quando due galassie si fondono in una, possono addensare e portare in stato di eccitazione delle molecole di gruppo idrossile, quelle cioè con formula OH.

I megamaser che vengono generati dall’enorme calore e dalla pressione dovute allo stato di eccitazione di gas di questo tipo si chiamano idrossilici, e sono almeno un milione di volte più luminosi di qualunque altra forma di radiazione mai osservata nella via Lattea.

La nascita di nuove stelle

Fino ad oggi sono stati scoperti più di 100 megamaser, ma sono tutti troppo “giovani” per parlarci delle prime fasi di vita dell’Universo. I megamaser osservati fino alla sensazionale performance del MeerKAT hanno al massimo qualche miliardo di anni, mentre la luce di questo appena scoperto sta attraversando lo spazio da prima che esistesse il Sistema Solare.

“I megamaser emergono dal massimo stato di caos” spiega Hayley Roberts, tra gli autori dello studio, ma sono anche indice di creazione: quando le polveri e i gas vengono risucchiati da due galassie in collisione iniziano a scontrarsi, ed è da lì che nasceranno milioni di nuove stelle.

“Gli scienziati possono imparare molto sull’evoluzione delle galassie dai megamaser” spiega Roberts, perchè possono indicarci dove si trovano “le regioni più estreme dell’Universo, quelle in cui si stanno formando nuove stelle”. Il megamaser dei record non può che indicare l’esistenza di una enorme collisione galattica che sta dando vita a qualcosa di nuovo.

“È incredibile che in una sola notte di osservazioni abbiamo già trovato un megamaser da record” afferma Glowacki, sottolineando la performance della rete MeerKAT: “dimostra quanto sia potente questo telescopio”. Il team di ricerca, che mette insieme 13 Università dislocate in tutto il mondo, ha già in programma delle nuove sessioni di osservazione in Sud Africa.