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Sono davvero apparsi nuovi anelli su Urano? Il pianeta come non l'abbiamo mai visto

Urano come non l'abbiamo mai visto: il telescopio James Webb di NASA ed ESA ha immortalato gli anelli del pianeta in tutto il loro splendore

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Degli otto pianeti del sistema solare si tende a parlare con maggiore frequenza soltanto di alcuni, mentre altri oggetti celesti vengono colpevolmente trascurati. Per fortuna ci si ricorda di loro più spesso da qualche tempo a questa parte, come sta accadendo con Urano. Il terzo pianeta di questo sistema per quel che riguarda la massa complessiva sta incuriosendo sempre di più la NASA.

L’agenzia spaziale americana ha deciso di sfruttare il telescopio James Webb per osservare Urano come mai era avvenuto prima, tanto è vero che proprio recentemente è apparso in tutto il suo splendore. Lo sguardo del dispositivo si è posato su questa zona dell’universo, rivelando anelli luminosi che fino ad ora erano stati invisibili.

Gli anelli di Urano

Volendo essere ancora più precisi, James Webb ha immortalato 11 dei 13 anelli del pianeta ghiacciato. La luce che si nota nell’immagine è così forte che sembra quasi avere a che fare con un solo anello illuminato. Gli astronomi sono rimasti letteralmente sbalorditi dalle capacità di questo telescopio. In effetti, non si era mai vista una fotografia del genere, soprattutto per quel che riguarda gli anelli più deboli che non erano stati scoperti fino alla missione Voyager 2 del 1986. Ma cosa è stato immortalato di preciso?

Bisogna ricordare che gli anelli di Urano, almeno quelli principali, sono composti essenzialmente da ghiaccio, mentre gli altri sono blocchi scaturiti da altre rocce. Lo scatto in questione ha messo in mostra il pianeta del sistema solare avvolto in una sfumatura di colore blu che è stata provocata da una spessa foschia nell’atmosfera. Secondo quanto riferito dai ricercatori, questa stessa foschia si chiama “Aerosol-2” e nelle lunghezze d’onda visibili sarebbe più che altro biancastra.

La tecnologia in aiuto delle osservazioni di Urano

Ad aggiornare le informazioni relative a Urano ci ha pensato quello che è uno degli strumenti più importanti di James Webb, più volte decantato per la sua tecnologia sofisticata. Si sta parlando della Near-Infrared Camera (NIRCam), in grado di catturare la luce dal bordo del visibile attraverso la gamma del vicino infrarosso dello spettro elettromagnetico.

In questi ultimi mesi è stata proprio la fotocamera appena citata a catturare foto spettacolari e nitide come non mai delle galassie vicine e lontane. Nel 1986, invece, gli strumenti a bordo della Voyager 2 riuscirono a mostrare una sfera blu-verde su Urano, un dettaglio quasi informe a dire la verità. Sono passati quasi quattro decenni da quel momento e la tecnologia ha fatto passi da gigante, come emerso dagli scatti degli ultimi giorni.

Con le lunghezze d’onda nell’infrarosso e la sensibilità incredibile di James Webb, i dettagli che si riescono a notare oggi dell’Universo sono di una precisione estrema. Nel caso di Urano, in particolare, si è capito dopo ben 37 anni quanto la sua atmosfera sia dinamica. Tra l’altro, secondo quanto sottolineato dagli astronomi, queste immagini rappresentano soltanto la punta dell’iceberg delle capacità del telescopio di NASA ed ESA. Sta facendo tantissimo con un pianeta tra i più misteriosi, figurarsi con altri oggetti celesti di cui non si conosce praticamente nulla. Il futuro delle osservazioni non può che essere roseo.