Nuovo mistero sugli anelli di Urano: qualcosa non torna
Urano è uno dei pianeti più misteriosi del sistema solare e le nuove informazioni della NASA stanno creando un dibattito davvero acceso
Tra i pianeti del sistema solare, Urano è uno di quelli più “trascurati” e poco considerati. Sarà per le caratteristiche della sua superficie, completamente ghiacciata, e per la distanza non proprio indifferente dalla Terra (tra i 2,5 e i 3,2 miliardi di chilometri), eppure anche questo oggetto celeste può regalare grandi sorprese.
L’unica missione progettata dalla NASA che ha riguardato questa zona dell’Universo risale al 1986, quando è stata inviata in orbita la sonda Voyager 2 che ha mostrato per la prima volta come Urano è realmente fatto. A distanza di oltre tre decenni, si torna a parlare del pianeta a causa dei dati raccolti dalla stessa Voyager 2 che sono stati approfonditi con maggiore cura.
La strana rotazione di Urano
In realtà il settimo pianeta del sistema solare ha molto da raccontare. La sonda dell’agenzia spaziale americana ha notato, ad esempio, le tracce lasciate in passato da un oceano di acqua bollente. Inoltre, nel corso degli anni è stata accertata la presenza di un satellite dopo l’altro, due nuovi anelli e un campo magnetico insolitamente inclinato. Si tratta di una stranezza, perché è come se Urano fosse letteralmente “ribaltato”. La curiosità è stata destata, nel corso del 54° convegno dell’American Astronomical Society, da Zeta Ring che è appunto l’anello più vicino a questo oggetto celeste.
Per molti anni la visione dell’anello è stata nascosta da polvere e detriti, mentre con i mezzi più moderni si è avuto qualche particolare in più. Zeta Ring si sarebbe allontanato da Urano nel corso di due decenni, visto che la posizione individuata inizialmente dalla Voyager 2 non è più la stessa ai giorni nostri. Forse si potrà far luce sullo strano comportamento del pianeta, il cui asse di rotazione ha un orientamento unico. La rotazione degli altri pianeti avviene mentre gli stessi oggetti celesti rimangono perpendicolari al piano dell’orbita. Al contrario, Urano è praticamente parallelo. Come è possibile?
L’anello principale di Urano
Ha una caratteristica in comune con Venere, dato che i due pianeti ruotano in senso opposto rispetto a tutti gli altri. Secondo gli astronomi, la spiegazione potrebbe ritrovarsi nell’impatto subito da Urano tantissimi anni fa che lo avrebbero fatto capovolgere su sé stesso. In alternativa, la responsabilità potrebbe essere di un satellite del pianeta che si sarebbe allontanato sempre di più fino a collassare in maniera definitiva. Lo stesso discorso vale per Zeta Ring. La luminosità di quest’ultimo anello nel corso degli ultimi vent’anni dovrebbe essere la conseguenza del cambiamento delle stagioni su Urano oppure un altro impatto violento.
In effetti, si sospetta che il pianeta sia stato colpito con forza da una sorta di asteroide o qualche altro corpo celeste composto essenzialmente da roccia. La collisione avrebbe causato la distruzione del meteorite, con le polveri che si sarebbero mischiate con quelle dell’anello fino a “illuminarlo” di più. Per gli scienziati rimangono ancora tante incognite, ma non si può certo dire che Urano non sia un pianeta affascinante. Sono passati 36 anni dall’ultima e unica missione spaziale, ora i tempi sono maturi per replicare il progetto, tanto che si parla del 2031 come l’anno più probabile in tal senso.