Dei suoni arrivano da sott’acqua: cosa sappiamo su queste strane registrazioni
Suoni misteriosi provenienti da sotto il livello dell'acqua, di che cosa si tratta? Gli esperti hanno registrato qualcosa di davvero spettacolare.
Potremmo pensare che le regioni polari siano immerse in un inquietante silenzio, rotto solo dal fruscio del vento che scivola via sul ghiaccio. In realtà, c’è una fervente attività che si nasconde sott’acqua, e che ci ha regalato una registrazione mai sentita prima. Un team di scienziati ha infatti inciso su nastro i rumori provenienti dalle profondità oceaniche dell’Artico e dell’Antartide, un mix di suoni misteriosi e affascinanti.
Gli scienziati hanno registrato il suono delle regioni polari
Gli oceani possono essere davvero rumorosi, anche in regioni lontanissime dall’uomo come l’Artico e l’Antartide. È proprio ai poli del nostro pianeta che alcuni scienziati hanno posizionato delle sonde per poter registrare i suoni provenienti da sott’acqua, scoprendo un mondo ricco di fascino e persino di un pizzico di mistero. Una squadra di esperti dell’Helmholtz Institute for Functional Marine Biodiversity di Lipsia e dell’Istituto Alfred Wegener di Bremerhaven, guidati da Geraint Rhys Whittaker, ha inaugurato un progetto volto non soltanto a scoprire cosa accade nelle profondità marine, ma anche l’impatto del cambiamento climatico e dell’attività umana sulle regioni polari.
Per registrare i rumori provenienti dall’oceano, sono stati piazzati alcuni galleggianti dotati di microfoni subacquei: gli scienziati li hanno monitorati per ben due anni, raccogliendo molti suoni e cercando una spiegazione per ciascuno di loro. Il risultato è davvero spettacolare. In questo modo, è stato possibile scoprire il fragore dei banchi di ghiaccio che crollano in acqua e del distacco di iceberg, tra i primi segnali del riscaldamento globale. Ma anche il soave “canto” delle piattaforme ghiacciate che si muovono nell’acqua, una danza anch’essa causata dallo sciogliersi del gelo.
Molti sono i richiami degli animali, come ad esempio quelli delle megattere e dei narvali. È stato persino possibile registrare il rumore delle foche di Ross, una specie di foca antartica ancora poco studiata: questi esemplari vivono in mare aperto e su banchi di ghiaccio difficili da raggiungere. “La difficoltà è sapere dove saranno i mammiferi, perché si muovono e non puoi fare affidamento sulla loro posizione” – ha spiegato Whittaker. Tutti suoni, questi, che la maggior parte delle persone non aveva mai potuto ascoltare prima. Alcuni di essi hanno un’origine misteriosa, che neanche gli scienziati hanno ancora saputo individuare.
L’attività dell’uomo nell’Artico e nell’Antartide
Le registrazioni, che includono ben 50 suoni diversi, hanno poi catturato alcuni rumori decisamente umani. Si tratta di suoni provenienti dall’attività dell’uomo, che negli ultimi anni sta influenzando notevolmente l’ambiente delle regioni polari, spesso con gravi danni per l’ecosistema. Ad esempio, gli scienziati sono riusciti a incidere il fragore delle esplosioni dovute alla ricerca di petrolio e gas (e alla loro successiva estrazione). E ancora, i suoni prodotti dalle esplorazioni che si spingono sempre oltre il limite. È un vero e proprio inquinamento acustico che ora colpisce anche gli oceani, con conseguenze negative per la vita sottomarina.
Il progetto di Whittaker rivela quanto possano essere rumorose le profondità oceaniche e mette in evidenza la necessità di fare qualcosa per ridurre l’impatto sonoro delle navi e delle piattaforme petrolifere. “Dobbiamo compiere i massimi sforzi per proteggere, conservare e ripristinare gli habitat in pericolo del nostro pianeta. L’interazione tra arte e scienza può aiutare, creando consapevolezza e attirando l’attenzione sulla questione” – ha affermato la dottoressa Ilse van Opzeeland, dell’Istituto Alfred Wegener.