Un tesoro è emerso da una fortezza antica: la scoperta
Mentre stavano conducendo una campagna di scavi in Georgia, gli archeologi si sono imbattuti in un vero e proprio tesoro: ecco che cos'hanno scoperto.
Gli antichi romani furono un popolo di conquistatori, e nel corso delle loro imprese i soldati non si sottrassero mai ai saccheggi, per potersi arricchire più facilmente. Ne è testimonianza la recente scoperta avvenuta in Georgia, presso un forte militare considerato tra i principali avamposti dell’Impero Romano in Oriente. Ecco che cosa hanno trovato gli archeologi.
Scoperte antiche monete
Nel corso degli ultimi anni, un team di esperti polacchi ha condotto una campagna di scavi presso il forte di Apsaros, nei pressi dell’attuale città di Gonio: si trova nella Georgia occidentale, lungo le coste del Mar Nero, in quella che un tempo era una regione chiamata Colchide. La fortezza, costruita oltre 2.000 anni fa, aveva un grande rilievo strategico per via della sua posizione, sul confine orientale dell’Impero Romano dell’epoca. Oggi rappresenta un affascinante sito archeologico, grazie alle sue imponenti mura che si sono perfettamente conservate.
Durante le ricerche, gli scienziati hanno trovato un vero e proprio tesoro: si tratta di alcune monete antiche, coniate probabilmente nell’Antiochia di Siria e nella Giudea. Come sono arrivate sino alle sponde del Mar Nero? E cosa sono quegli strani simboli che vi sono stati incisi sopra, in epoca successiva? Per poter rispondere a queste domande, le monete sono state consegnate all’esperto numismatico Piotr Jaworski, professore di archeologia presso l’Università di Varsavia, e finalmente si è potuto fare luce sul mistero.
Le monete sono state saccheggiate agli ebrei nel corso della prima guerra giudaica, una serie di interventi militari condotti tra il 66 e il 73 d.C. in quello che è oggi il territorio di Israele. Per poterle riutilizzare, i soldati romani le marchiarono con delle X: è forse il primo caso di riciclaggio di denaro nella storia. In particolare, le monete sarebbero state rubate dalla Legio X Fretensis, che partecipò alle sanguinose battaglie in Giudea e poi seguì l’Imperatore Traiano nella campagna militare contro i Parti, in una regione dell’attuale Turchia che non si trova a grande distanza dal forte di Apsaros.
La Legio X Fretensis
Nata attorno al 40 a.C. per volere di Augusto, la Legio X Fretensis fu un’importante legione romana che ebbe un ruolo di rilievo durante le guerre giudaiche. Dopo la seconda campagna militare, i soldati incontrarono l’Imperatore Traiano in un luogo a non più di 250 km dal forte di Apsaros: secondo gli esperti, sarebbero dunque stati loro a portare le monete saccheggiate presso la fortezza, dove recentemente sono tornate alla luce. “L’unico momento della storia in cui le truppe di questa legione poterono essere ad Apsaros fu nell’inverno del 114”- ha affermato Jaworski.
Le monete, tutte di piccolo taglio, venivano probabilmente usate dai soldati per acquistare vino, pane o altri generi alimentari, ma anche per pagare l’ingresso ai bagni. Proprio per il loro impiego così frequente, non sorprende che ne siano state trovate in quantità ridotta. Sono però speciali, perché testimoniano la presenza della Legio X Fretensis ben più a nord rispetto a quello che fino ad ora si era sempre creduto. Inoltre, nel sito sono state rinvenute numerose altre monete romane, portate dai soldati nel corso delle loro campagne militari.