Tinder lancia i profili verificati: quando arrivano in Italia
Le app di dating online hanno sempre un dilemma: privacy o sicurezza degli incontri? Ecco come Tinder ha deciso di risolvere il problema.
Tinder mette in campo un nuovo strumento per la sicurezza dei suoi iscritti. Si tratta dei profili verificati tramite documento di riconoscimento, un elemento integrato all’interno della piattaforma dedicata all’incontro dell’anima gemella che permetterà agli utenti di confermare la propria identità e interagire in modo più sereno con i presenti, scongiurando brutte sorprese.
Nata nel 2012 all’interno di un campus universitario, l’applicazione è diventata nel corso degli ultimi anni una tra le più conosciute e utilizzate tra chi è alla ricerca di persone da conoscere. L’ultima integrazione in ordine di tempo, una delle 10 già in uso come lo swipe che consente di mettersi in contatto solo dopo aver mostrato un interesse reciproco, aggiunge un ulteriore tassello al mosaico della salvaguardia online riducendo sensibilmente i rischi del passaggio dal mondo virtuale a quello reale. Ciò si integra con la verifica fotografica già in uso che, al momento, consente di ottenere la spunta blu accanto al proprio username.
Come funzionano i profili verificati
Secondo quanto riportato in un post dedicato sul blog della piattaforma, Tinder utilizzerà varie tipologie di documento per confermare l’identità dei suoi iscritti. La feature, ad esclusione delle nazioni in cui vi è già l’obbligatorietà del riconoscimento stabilita dalla legge vigente, verrà avviata su base volontaria.
La scelta della documentazione non sarà unica ma varierà nei 190 Paesi in cui l’app è presente; a stabilirla saranno le raccomandazioni degli esperti e i suggerimenti degli stessi membri. Si tratta di un ulteriore passo avanti rispetto alla conferma via foto, un processo molto più semplice basato sulla corrispondenza tra l’espressione del volto in un selfie realizzato ad hoc e la richiesta della piattaforma, valutata da un algoritmo di riconoscimento facciale.
Come sottolineato da Rory Kozoll, capo dell’area Trust & Safety Product, la verifica dei documenti è un argomento estremamente sensibile e delicato, il quale richiederà tempo per essere messo a punto. Bisognerà, per l’esperto, tenere conto non solo delle regolamentazioni in vigore, ma anche della privacy di coloro che accedono alla piattaforma nel corso dell’intero processo di controllo.
“Una delle cose più di valore che Tinder può fare per far sentire al sicuro i suoi membri è dare loro più fiducia nell’autenticità dei match, oltre a un maggiore controllo sulle persone con cui interagiscono,” ha ribadito Kozoll nel post. Affinché l’operazione abbia successo, ha ribadito il manager, è necessaria la partecipazione massiccia degli utenti: “Auspichiamo che tutti i nostri iscritti, in tutto il mondo, possano vedere i vantaggi dell’interazione con chi ha superato il nostro processo di verifica dell’identità”.
Profili verificati di Tinder, quando arrivano
Già introdotta in Giappone nel 2019, la verifica tramite documento verrà presto introdotta nell’applicazione per molti dei mercati di riferimento. Tinder non ha per ora fornito una tabella di marcia dettagliata, sebbene abbia posto l’accento sulla volontà di dare il via al progetto già nel prossimo quarto dell’anno.
Per ora, in Italia è possibile ottenere la già citata spunta blu inviando il proprio selfie nella posa suggerita dall’applicazione. In futuro, però, potrà essere utilizzato un documento, come la carta d’identità elettronica per citare uno dei più evoluti attualmente in uso, per dare (e avere) una maggiore certezza nelle conversazioni con gli interlocutori conosciuti online: non ci resta che attendere.