Libero
SCIENZA

Enorme e misteriosa tomba trovata in Egitto: cosa nasconde? Unica nel suo genere

I culti e le abitudini dell'antico Egitto sono ancora tutti da scoprire: un team di archeologi che lavora nel sito di Gerza ha scoperto un enorme edificio funerario che lascia intendere che c'è ancora molto da sapere

Le misteriosi abitudini degli abitanti dell’antico Egitto sono ancora oggi oggetto di grande attenzione e interesse. Una civiltà così peculiare e avanzata per i suoi tempi nasconde ancora dei segreti carichi di fascino, che mano a mano sembrano svelarsi: per esempio, è stato di recente trovato un edificio funerario, una tomba misteriosa che sta facendo discutere gli archeologi.

A riportare alla luce l’edificio, molto particolare ed elegante, è stato un gruppo di archeologici che stava esplorando il sito archeologico di Gerza a Fayoum. A giudicare dai reperti ritrovati, la tomba è di epoca tolemaica e romana, ma ciò che stupisce è la grande varietà di oggetti trovata all’interno e, soprattutto, la presenza di particolarissime rappresentazioni.

La scoperta della tomba misteriosa in Egitto

Occorre precisare che il team di archeologi che lavorava a Gerza sapeva che cosa stava per ritrovare.  Nel 2016 erano state rinvenute delle iscrizioni che parlavano proprio di una tomba, o meglio, di un “luogo di riposo eterno” ben occultato. E in effetti, eccolo lì: un edificio funerario risalente al III secolo a.C. Riuscire a entrarci dentro non è stato, però, semplice: si sono svolti molteplici lavori per poter accedere in sicurezza e per non alterare il sito archeologico.

Solo poche settimane fa, dunque, la squadra, capitanata da Adel Okasha, capo del Dipartimento Centrale delle Antichità nell’Egitto centrale, è riuscita a introdursi nell’edificio. Per ampiezza, poteva sembrare che la tomba appartenesse a una persona nobile. E in effetti, le cose stanno più o meno così: la tomba aveva in effetti un solo proprietario. Ciononostante, gli “ospiti” che riposavano al suo interno sono diversi. Come mai?

La particolarità della tomba misteriosa ritrovata in Egitto

Purtroppo, nonostante tutti i reperti rinvenuti, non è stato possibile risalire a chi fosse davvero il proprietario. Di base, almeno in origine, doveva essere una persona di gran prestigio. Poi, però, le cose sono cambiate e l’edificio funebre è diventato in qualche modo comune, ed è proprio questo che la rende così particolare e misteriosa. Al suo interno, infatti, sono state sepolte persone non solo di diversa estrazione sociale, ma anche di diversa etnia.

Si tratta di una cosa molto strana, che può però in qualche modo essere giustificata dal fatto che il villaggio di Gerza nacque nel III secolo a.C. dopo un progetto di bonifica attuato da re Tolomeo II a Fayoum. In breve tempo, Gerza divenne un luogo dove si coltivava, produceva ed elaborava buona parte del cibo destinato alle grandi città egiziane, e, a questo scopo, accoglieva sia egiziani che romani che greci, che coesistevano pacificamente al suo interno e collaboravano. La coesistenza felice dei popoli avrebbe dunque portato a concepire un edificio funerario comune e fuori dagli schemi.

I misteri della tomba egiziana di Gerza

Tutto ciò può sembrare bellissimo e “inclusivo”, ma ci sono ancora dei segreti da svelare, che la tomba racchiude e di certo non spiega. Uno di questi riguarda la diversità e la differenza nell’accuratezza e nella qualità del processo di imbalsamazione dei singoli defunti, che lascia pensare, ovviamente, a un tipo di trattamento diverso in base alle possibilità economiche. Ancora, in una bara lignea sono stati ritrovate due statuette di terracotta rappresentanti, rispettivamente, Iside e Afrodite: si può, dunque, parlare di un doppio credo?

Ci sono poi dei papiri misteriosi, ancora da decifrare, scritti un po’ in egiziano e un po’ in greco, che sembrano da una parte parlare delle condizioni sociali del tempo e dall’altra descrivere dei culti su cui occorre ancora indagare, e delle tombe, alcune realizzati alla “egiziana”, con forma umana, e alcune come d’antica usanza greca, con un tetto a capanna.  Infine, per la prima volta, sono stati scoperti dei ritratti sepolti accanto a delle mummie, ma non è chiaro se dipingessero i defunti.

Per quanto riguarda i resti architettonici, gli archeologi sono rimasti stupiti dall’enorme pavimento fatto di malta di calce colorata e decorato con piastrelle e dal fatto che l’edificio fosse accessibile da una stradina, cosa che fa intendere che non fosse del tutto isolato. Tante, troppe cose sembrano dunque poco chiare: l’enorme edificio sembra raccontare una storia a metà. E non sappiamo ancora quando, finalmente, ci verrà rivelato il finale.