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SCIENZA

Viaggi e voli aerei: quanto inquinano davvero

L'inquinamento degli aerei è un tema di dibattito sempre attuale: le soluzioni per voli "green" esistono, anche se per il momento le emissioni sono alte

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L'inquinamento reale degli aerei

Quanto inquinano esattamente gli aerei? È la classica domanda da un milione di dollari, anche se la risposta non è affatto scontata e semplice. Dipende da diversi elementi, in particolare la rotta che viene coperta (più è lunga e maggiori saranno le emissioni), per non parlare del modello di velivolo. Il settore sta cercando di puntare su alternative “green”, anche se la strada da compiere è lunga.

Per avere subito un’idea dell’inquinamento di questo mezzo di trasporto, ci si può basare sull’esempio su cui sono convenuti molti studi di settore. Un singolo aereo di linea provoca lo stesso impatto ambientale di circa 600 autovetture Euro 0 (quelle immatricolate prima del 1992 e dunque non proprio rispettose della natura). La tecnologia sta facendo passi da gigante, come testimoniato dalla presenza di robot in cabina, lo stesso non può dirsi delle emissioni.

La pandemia di Coronavirus ha messo letteralmente in ginocchio il settore, con un numero di aerei in volo molto più basso rispetto al periodo precedente al Covid stesso. Resta però il fatto che il contributo dell’aviazione alle emissioni globali di anidride carbonica rimarrebbe fermo al 2%, una percentuale che l’industria accetta di buon grado. In realtà bisogna fare i conti con altre emissioni di questi mezzi. Di cosa si sta parlando nello specifico?

Percentuali da considerare

Gli aerei hanno un impatto non indifferente sul riscaldamento globale, con l’ossido di azoto, il vapore acqueo, il particolato e persino le scie di condensazione, tutti responsabili del riscaldamento progressivo del clima. Il 2% è quindi un valore ottimistico secondo molti esperti, e anche se lo si accettasse, non sarebbe positivo. In effetti, si tratta del 2% delle emissioni globali che vengono provocate dal 3% circa della popolazione mondiale (stando almeno ai dati precedenti alla pandemia). Questo vuol dire che una fetta piccolissima di abitanti del pianeta inquina in modo sproporzionato.

Riduzione dei costi

Come già anticipato, si cerca di ridurre questo inquinamento quando gli aerei sono operativi. Presto questi mezzi e le navi andranno probabilmente ad aria e luce solare, nel frattempo ci si deve accontentare di qualche strategia ingegnosa. Ad esempio, nessun velivolo decolla alla potenza massima: prima di tutto, non è necessaria per un’operazione del genere, inoltre si punta a ridurre i costi, visto che un motore può richiedere fino a 40 milioni di dollari quando viene sfruttato in maniera intensiva. Di conseguenza l’ambiente può “ringraziare”, ma servono anche altri accorgimenti. Tra l’altro, ci sono dei numeri che fanno seriamente riflettere su quello che potrebbe essere il settore.

Secondo quanto accertato dall’American Chemical Society, ente scientifico americano che si occupa della ricerca nel campo della chimica, gli aerei potrebbero inquinare molto meno se volassero a quote più basse. In base agli ultimi studi, se meno del 2% dei velivoli arrivasse a una quota di circa 600 metri più bassa si andrebbero a limitare in misura considerevole le scie di condensazione. Queste scie si formano a causa dell’emissione di particelle di carbonio in seguito a una combustione incompleta. Anche l’effetto termico sarebbe inferiore, per la precisione di oltre il 59%. Visto che l’auto del futuro potrebbe volare, si dovrebbe considerare tutto questo per le emissioni dei prossimi anni.

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