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SCIENZA

Rivelati dei campi di forza sotterranei sulla Luna: nuovo studio sui vortici Lunari

Un nuovo studio ha gettato luce sui vortici lunari. Questi fenomeni sono affascinanti e misteriosi ed ecco le ultime indicazioni sulla loro origine

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È stato condotto un nuovo e decisamente interessante studio sui vortici lunari. Qual è la loro origine? Si pensi ad esempio a quello noto come Reiner Gamma, immortalato dal Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA. I risultati ottenuti dagli esperti sembrano indirizzarsi in un’unica direzione. Di seguito tutti i dettagli del caso.

L’origine dei vortici lunari

I vortici lunari potrebbero essere il frutto di differenti interazioni del vento solare con alcune specifiche regioni del nostro satellite. Queste vengono definite “reliquie” e sono sparse in vari punti della superficie lunare, essendo ciò che resta dell’antico campo magnetico del satellite.

Per secoli, di fatto, sotto i nostri occhi c’è stato un grande mistero legato alla Luna. Parliamo di vortici luminosi che, sinuosamente, si estendono per migliaia di chilometri quadrati. Caratterizzano il paesaggio e sono visibili anche dalla Terra, attraverso ovviamente i più avanzati telescopi. Per quanto sia una scena che in tanti potrebbero ammirare per ore, come un magnifico quadro o le onde di un mare in tempesta, questi vortici sfidano la nostra comprensione.

Soltanto adesso il mondo scientifico sta iniziando a rimettere al proprio posto i pezzi del puzzle. Si inizia ad avere una migliore comprensione del fenomeno. Il risultato? Abbiamo compreso come i vortici lunari siano più strani di quanto avremmo mai potuto immaginare.

Per capirne origini e significato occorre fare un enorme passo indietro nella storia del satellite. Si tratta infatti del risultato di antichi campi di forza sotterranei. Questi hanno il compito di proteggere la Luna da raffiche di particelle subatomiche, che regolarmente vengono emesse dal Sole. Si può dunque dire, al fine di semplificare il concetto, che ogni singolo vortice ammirato è una sorta di manto, composto da roccia incontaminata, che serpeggia per chilometri e procede a intersecarsi con del materiale oscurato e danneggiato dalle radiazioni.

Lo studio dei vortici lunari

Le caratteristiche della Luna sono generalmente molto aspre, per quanto guardandola dalla nostra superficie appaia liscia e lucente. Vanta una superficie dura ma i vortici ammirati sono lisci e vaporosi. Qualcosa che va in netto contrasto con tutto il resto, quasi fosse giustapposto da una mano esterna.

Alcuni appaiono nel Mare Marginis, un altro invece è più a ovest, a migliaia di chilometri. Sono generalmente molto diffusi e visibili sia nei bassopiani, generalmente “lisci”, che negli altopiani, particolarmente caratterizzati da crateri. Ciò suggerisce che non possano essere associati a una specifica caratteristica.

Da tempo ci si è resi conto che i vortici lunari non proiettano ombre. È possibile paragonarli a un eventuale insieme di nuvole che collassano sulla nostra superficie. Ecco cosa si intende per effetto vaporoso. Osservazioni recenti, inoltre, hanno evidenziato come i vortici siano composti dallo stesso materiale che li circonda. Non si può parlare di materia sovrapposta, dunque. Questi misteriosi eventi sono parte integrante della superficie lunare preesistente. Proseguono le ricerche in merito e, anche se questo non è un tema cardine dell’analisi del nostro satellite (basti pensare all’esplorazione del lato oscuro da parte della Cina), è un mistero che gli esperti mirano a risolvere nel corso dei prossimi anni.

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