AI a pagamento: arriva ChatGPT Professional
Siamo ancora nella fase preparatoria, ma ChatGPT Professional è stato almeno annunciato ufficialmente: ecco come sarà e come provarlo
OpenAI, la startup-unicorno creata da Elon Musk e Sam Altman, sta “iniziando a pensare a come monetizzare ChatGPT (primi approcci, niente di ufficiale da comunicare)“. Con queste parole, condivise sul server Discord di OpenAI, viene lanciata la pietra nello stagno: sta per arrivare ChatGPT Professional, versione “business” a pagamento del chatbot più famoso del mondo. Tanto famoso che è già nel mirino di Microsoft.
ChatGPT Professional: cosa cambia
ChatGPT è un chatbot, cioè un algoritmo creato per conversare con gli umani e dare risposte alle loro domande, basandosi su un enorme set di dati (al momento aggiornato al 2021). In molti vedono in questo algoritmo il futuro dei motori di ricerca, dato che da anni lo stesso Google Search è diventato un “motore di risposte“: gli utenti chiedono, il motore risponde.
ChatGPT fa anche di più, perché è anche in grado di creare dei contenuti testuali “originali“ miscelando informazioni provenienti da più fonti (ma sempre presenti nel suo database, mai fuori). I limiti di ChatGPT, al momento, sono due: il primo è che è programmato per seguire l’utente, anche quando sbaglia, il secondo è che serve moltissima potenza di calcolo per elaborare le risposte che, di conseguenza, arrivano con lentezza. E, dopo un tot di risposte, iniziano ad essere sempre più corte.
La versione professional sarà “sempre disponibile“, offrirà “risposte rapide” e darà “almeno il doppio” delle risposte giornaliere rispetto alla versione free. OpenAI afferma che è già possibile iscriversi alla lista d’attesa per provare ChatGPT Professional.
Come provare ChatGPT Professional
Per richiedere l’ingresso nella wait list di ChatGPT è necessario compilare un form, tramite cui OpenAI deciderà anche una cosa molto importante su ChatGPT Professional: il prezzo mensile.
Circa la metà delle domande sul form, infatti, sono inerenti al prezzo massimo che l’utente sarbbe disposto a pagare, al prezzo minimo sotto il quale non sarebbe convinto della bontà del prodotto, al prezzo medio che renderebbe l’abbonamento un affare… Insomma, da questo punto di vista OpenAI è ancora molto lontana da una decisione e ciò la dice anche lunga su quando arriverà la versione stabile e per tutti di ChatGPT.
La cosa più probabile è che ci sarà un periodo di test gratuito per gli utenti selezionati, al quale seguirà un’offerta commerciale e un ulteriore periodo di analisi sui risultati dell’offerta. Da tale analisi salterà fuori una ipotesi realistica di prezzo mensile che, se sarà economicamente valido per OpenAI, farà quadrare il cerchio. Altrimenti i tempi si allungheranno ulteriormente.
Microsoft investe in OpenAI
I risultati di questo test e, soprattutto, le risposte date nei form, saranno molto interessanti per Microsoft che si appresta a investire ben 10 miliardi di dollari in OpenAI.
Microsoft beneficerà di questo investimento integrando gli algoritmi di OpenAI (non solo quelli di ChatGPT, ma anche quelli di Dall-e) nella suite Microsoft 365, ma anche trattenendo il 75% degli introiti di OpenAI nei primi anni di vita del servizio professionale a pagamento.