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In Alaska il caldo preoccupa: scatta l'allerta meteo per la prima volta nella storia

L'allerta meteo per il caldo in Alaska è l'ennesima conseguenza del riscaldamento globale: il territorio e la popolazione non sono preparati.

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Allerta meteo caldo Alaska Fonte foto: 123RF

Scatta l’allerta meteo per il caldo dove nessuno mai avrebbe immaginato: l’Alaska. Una terra da sempre associata a paesaggi innevati, ghiacci eterni e temperature polari si trova ora ad affrontare un fenomeno del tutto inusuale. Per la prima volta nella storia, è stata emessa un’allerta specifica per il caldo in Alaska, in risposta a temperature che hanno superato i 30 °C in alcune aree interne come Fairbanks, la seconda città più popolosa dello stato americano. Si tratta di un evento che stupisce e invita a riflettere su quanto i cambiamenti climatici stiano modificando radicalmente lo scenario ambientale globale.

Un’estate anomala nel cuore del Circolo Polare Artico

Le estati del Circolo Polare Artico non sono mai state sinonimo di afa. Tuttavia, la recente ondata di caldo in Alaska ha segnato un punto di svolta storico. Le temperature nella zona centrale dello stato, in particolare a Fairbanks, hanno raggiunto i 30 °C. In generale, le previsioni locali segnalano temperature record in Alaska, con massime attorno ai 28 °C, per il momento destinate a rimare stabili. Sebbene non sia la prima volta che si registrano picchi simili – il record assoluto a Fairbanks risale al 1969 con 35,5 °C – non era mai accaduto che il Servizio Meteorologico Nazionale emettesse un’allerta meteo in Alaska per il caldo, segno di un cambiamento nella percezione del rischio.

L’Alaska non è pronta per affrontare il caldo

Il vero problema non è solo la temperatura elevata, ma la sua persistenza e l’inadeguatezza del territorio. Le abitazioni, progettate per affrontare lunghi inverni, sono costruite per trattenere il calore, non per dissiparlo. La presenza di condizionatori o sistemi di ventilazione adeguati è estremamente rara. Questo rende le persone – soprattutto anziani e bambini – più vulnerabili agli effetti delle ondate di caldo in Alaska, che in altri contesti potrebbero sembrare gestibili. È un esempio concreto di come il cambiamento climatico non colpisca solo con eventi estremi, ma anche con conseguenze sottili e strutturali sulla vita quotidiana.

La causa del caldo in Alaska? Alta pressione e riscaldamento globale

A livello meteorologico, l’anomalia è causata da una zona di alta pressione che staziona sopra le aree interne dello Stato, favorendo un riscaldamento costante dell’aria. Ma a monte c’è un dato più ampio e preoccupante: l’Alaska si sta riscaldando due o tre volte più velocemente della media globale, secondo gli scienziati. Questo fenomeno è un chiaro indicatore dell’impatto crescente del riscaldamento globale in un territorio che sta diventando la cartina tornasole della crisi climatica mondiale.

Un campanello d’allarme per il futuro del clima

Che si parli di clima estremo in Alaska o di record infranti, la notizia non è solo locale. Riguarda tutti. Il fatto che un luogo simbolo dell’Artico debba attivare un’allerta per il caldo evidenzia quanto i modelli climatici stiano cambiando e quanto poco siamo preparati, specialmente nei luoghi meno sospettabili. Questa estate calda in Alaska non sembra essere un’eccezione passeggera, ma il segnale di un’evoluzione strutturale del clima globale. E se oggi l’allarme meteorologico per il caldo scatta al Circolo Polare Artico, domani potrebbe toccare a territori ancora più inaspettati.