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SCIENZA

Gli anelli di Saturno si comportano in modo strano. E non sappiamo perché

Delle strane "caratteristiche energetiche" si stanno manifestando negli anelli di Saturno: secondo gli scienziati è iniziata la cosiddetta "stagione dei raggi", ma le sue peculiarità sono ancora del tutto per lo più sconosciute ed enigmatiche

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Il nostro Universo, dovremmo saperlo molto bene, è ricco di misteri ancora tutti da risolvere. Mentre alcune matasse si dipanano, altre si mostrano agli occhi degli scienziati, ancora aggrovigliate e tutte da sbrogliare. E, in ordine di tempo, l’ultima enigmatica “matassa” da sbrogliare riguarda nientemeno che gli anelli di Saturno.

Nell’ultimo periodo, infatti, questi particolarissimi e suggestivi anelli di polvere che circondano e abbracciano il pianeta si stanno comportando in maniera piuttosto strana, attirando l’attenzione di astronomi e astrofisici. Che, grazie all’aiuto dei potenti mezzi a disposizione delle agenzie spaziali, stanno indagando sul fatto.

Il comportamento anomalo degli anelli di Saturno

Prima di capire cosa sta succedendo di strano agli anelli di Saturno, occorre fare un passo indietro. Sì, perché non tutti sanno che gli anelli in questione sono composti da minuscoli frammenti non numerabili (si stima che siano miliardi su miliardi) di varia grandezza, che vanno dal micrometro al metro.

Ora, generalmente, questi frammenti spaziali orbitano attorno al pianeta, ben organizzati in sette anelli separati da loro da fasce vuote, prive dunque di ogni tipo di detrito, non collidono e si notano grazie alla luce solare, che li mostra in maniera abbastanza chiara. Questo ordine stabilito sembra, però, essersi rivoluzionato nelle ultime settimane, con picchi particolari di luminosità e scintille. Dunque, cosa sta succedendo?

Le stagioni di Saturno e le anomalie dei raggi

Ad avvistare questi strani guizzi di luce sono stati gli scienziati della NASA e, in particolare, il team che si occupa di osservare Saturno con il telescopio Hubble. La squadra ha puntato l’occhio dello strumento ottico sugli anelli di Saturno per monitorare quelle che sono le loro caratteristiche, finora ritenute sempre transitorie e misteriose. Ciò che hanno dedotto non è ancora del tutto assodato ma, di fatto, in base agli angoli di visione gli anelli appaiono in modo più nitido.

Questa nitidezza ha portato gli studiosi a fare un collegamento particolare: a far scintillare e a caricare d’energia gli anelli, infatti, potrebbe non essere altro che il cambio di stagione sul pianeta. Sì, perché anche Saturno ha delle stagioni e il loro alternarsi influisce non solo sulle temperature, ma anche sulle sue cariche magnetiche, che diventano particolarmente rilevanti specialmente alle latitudini massime e minime degli emisferi del pianeta.

Il campo magnetico di Saturno e gli anelli brillanti

Sempre in base alle osservazioni degli scienziati di Hubble, tutto su Saturno è attualmente in via di cambiamento: teoricamente, il pianeta dovrebbe giungere al suo equinozio autunnale il 6 maggio 2025 e più la data si avvicina, più gli anelli diventano brillanti per via del campo magnetico del pianeta che, interagendo con il vento solare, crea un ambiente elettricamente carico: sulla Terra questo fenomeno si traduce nell’aurora boreale, mentre su Saturno a scintillare sono e saranno proprio gli anelli.

Più la data si avvicina, più le particelle cariche colpiranno l’atmosfera. E non solo: il fenomeno potrebbe diventare ancora più peculiare e suggestivo perché secondo il team della NASA anche i frammenti e le particelle dell’anello più ghiacciato del pianeta potrebbero caricarsi, cosa che le porterebbe a “levitare”, sollevandosi sopra i detriti più grandi e creando un effetto di luce unico nel suo genere.

L’ultimo equinozio di Saturno si è verificato nel 2009 , mentre la navicella spaziale Cassini della NASA stava orbitando attorno al pianeta gigante gassoso per una ricognizione ravvicinata, ma il fenomeno è apparso meno evidente (o, più probabilmente, gli strumenti di allora non erano in grado di mostrarlo in tutta la sua potenza). Nei prossimi mesi/anni, dunque, gli scienziati avranno la possibilità di dimostrare il collegamento con il cambio delle stagioni. E, sì, di sapere qualcosa di più su Saturno.