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Il telescopio Hubble scopre il meteo "estremo" degli altri mondi

Negli altri mondi dell'Universo le condizioni meteo sono proibitive: la testimonianza si è avuta con l'ultima scoperta del telescopio Hubble

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Hubble scopre il meteo estremo di due esopianeti Fonte foto: NASA

I meteorologi di tutto il mondo si troverebbero in serie difficoltà se dovessero parlare delle condizioni atmosferiche e delle previsioni meteo relative ai nuovi mondi. Le scoperte di esopianeti sono aumentate di anno in anno da circa un trentennio ed è proprio il meteo che continua a stupire in relazione a questi oggetti celesti. Una delle novità più recenti in questo senso si deve al celebre telescopio Hubble.

Dopo aver fotografato l’occhio inquietante di una galassia, questo dispositivo ha scovato il clima molto strano di due pianeti che somigliano in tutto e per tutto a Giove. Le condizioni meteo sono state definite a dir poco bizzarre dagli scienziati, con temperature superiori ai 1.600 gradi Celsius che renderebbero la vita impossibile.

Sempre secondo gli esperti, i nuovi mondi sono così curiosi, con queste caratteristiche singolari: in poche parole, possono essere considerati la prova più importante di come una stella possa influenzare l’atmosfera di un pianeta in orbita. Le differenze con la Terra sono presto dette. Quando si osserva il nostro pianeta, infatti, le previsioni meteo sono legate a quello che può essere misurato con precisione. Nel caso degli esopianeti, invece, la chimica e la fisica di base sono noti, però non è chiaro come potranno influenzare tutto il resto. Su quali oggetti celesti si è concentrato Hubble?

Radiazioni assorbite

Come già anticipato, i nuovi mondi dal meteo estremo sono simili a Giove, pianeta di cui si è appena scoperto il gemello. Uno degli obiettivi del telescopio della NASA era Kelt-20b, situato a 400 anni luce dalla Terra e descritto con minuzia di particolari pochi mesi fa. Le radiazioni ultraviolette del suo Sole sono responsabili di un’atmosfera fin troppo particolare, con i metalli che assorbono gran parte delle stesse radiazioni. Il surriscaldamento è inevitabile, come se ci si trovasse nella stratosfera terrestre – che è ricca di ozono – nonostante le temperature siano molto più intense. Altre sorprese sono scaturite dall’osservazione di un mondo non troppo diverso.

Piogge a dir poco dolorose

Si sta parlando di Wasp-178b, il quale si trova a 1.300 anni luce dal nostro pianeta e che è stato descritto nei giorni scorsi nella prestigiosa rivista “Nature”. Oltre al caldo asfissiante (per usare un eufemismo), in questo pianeta c’è un meteo “pazzo”, con piogge di rocce e altri fenomeni che devono ancora essere approfonditi. Proprio queste piogge così particolari sono causate dalla posizione dell’esopianeta, che è costantemente rivolto verso il suo Sole, responsabile della vaporizzazione delle rocce e della produzione di monossido di silicio gassoso. Le precipitazioni “solide” hanno un’ulteriore spiegazione.

Il monossido di silicio tende a scorrere verso il lato notturno e oscuro del nuovo mondo, con velocità che superano facilmente i 3mila chilometri orari: si tratta della zona del pianeta in cui le temperature sono basse a sufficienza da solidificare il materiale appena descritto, tanto da trasformarlo in rocce pronte a precipitare come pioggia. Non ci sono per il momento altri dettagli in merito, come ad esempio le previsioni meteo sui venti che, almeno nel sistema solare, sono già pericolose. Hubble ha appena iniziato a studiare queste condizioni e non sono esclusi aggiornamenti interessanti in futuro.