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SCIENZA

Da antiche tombe in Egitto sono emersi nuovi dettagli finora occulti

Un team di scienziati che stava svolgendo ricerche nel sito archeologico di Saqqara ha scoperto alcuni dei segreti dell'antico processo di mummificazione egizia e dei materiali che venivano utilizzati

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Anche se oggi l’uomo continua a chiedersi cosa ci sia dopo la morte, in passato alcune civiltà erano certe di ciò che accadeva. Questa certezza arrivava al punto di aver fatto della “preparazione all’ultimo viaggio” uno dei cardini della propria cultura, come nel caso degli antichi egizi, i cui riti funerari affascinano e intrigano gli studiosi, a distanza di secoli.

Ed è proprio in merito ai riti funerari egiziani che, recentemente, sono state fatte delle nuove e interessanti scoperte. Infatti, una missione archeologica tedesco-egiziana ha riportato alla luce delle antichissime tombe che, una volta analizzate, hanno rivelato dei preziosi segreti sui materiali usati durante i processi di mummificazione.

La scoperta nel sito archeologico di Saqqara

Ma andiamo per ordine: correva il 2018 quando una squadra di ricercatori tedeschi formata da esperti delle Università Ludwig Maximilian e Tubingen ha iniziato a collaborare con gli archeologi altamente specializzati del Centro Nazionale di Ricerca del Cairo. Insieme, gli esperti hanno analizzato cavità e sarcofagi nascosti nelle profondità della necropoli di Saqqara, una delle più interessanti in Egitto.

Nel corso della missione, durata cinque anni, i ricercatori hanno rinvenuto una serie di tombe antichissime e hanno raccolto diversi tipi di resti e reperti, fra cui una quantità notevole di vasellame che sembrava distinguersi da quelli impiegati per le offerte alle divinità. E in effetti, il loro “compito” era molto, molto diverso. E ci sono voluti anni di analisi per riuscire a capirlo.

Le analisi sui resti delle antiche tombe

Solo alla fine di gennaio 2023, infatti, gli scienziati hanno ottenuto dei risultati soddisfacenti riguardanti non solo i materiali e le iscrizioni sull’esterno dei vasi e dei recipienti ritrovati, ma anche e soprattutto sul loro interno. I dati ottenuti sono stati pubblicati il 1 febbraio 2023 sulla rivista Nature Science e aprono un nuovo spaccato sui misteri della mummificazione e sui processi che la caratterizzavano.

Infatti, i vasi ritrovati nelle antiche tombe contenevano dei resti organici che, secondo gli esperti, appartengono a delle sostanze usate all’interno dei più prestigiosi laboratori di mummificazione dei tempi. Apparentemente, i vasi sembravano essere fuori contesto all’interno delle tombe, perché più legati a vere e proprie “botteghe” dell’imbalsamazione, ma in seguito è apparso chiaro che doveva essere uso comune seppellire le sostanze usate insieme al corpo del defunto, tant’è che in alcuni vasi sono stati ritrovati anche dei resti umani.

La mummificazione e i riti funerari egizi

Secondo quanto riportato dallo studio pubblicato da Nature Science, dunque, gli antichi egizi usavano delle sostanze estremamente raffinate come cera d’api, grassi animali filtrati con la massima cura, estratti di ginepro, cipresso e altre conifere, ma anche bitume del Mar Morto. Non è tutto qui, però, perché gli studi sui recipienti rinvenuti nel 2018 hanno rivelato l’impiego di alcune miscele molto speciali.

Per esempio, uno dei vasi riportava la parola Antio, e le analisi hanno svelato che si trattava di una mistura aromatica a base di olio di legno di cedro, sostanze d’origine animale ed elementi gommosi, in particolare resine e caucciù. Ma non è tutto qui, perché gli archeologi hanno anche scoperto che il processo di mummificazione si divideva in tre fasi: la scelta dei materiali, l’asportazione e la conservazione degli organi e l’iscrizione di tutte le informazioni sul corredo funerario.

Ancora, hanno scoperto che per ogni parte del corpo erano previste specifiche sostanze e misture e venivano usati degli strumenti ad hoc. Ciò implica che il processo di mummificazione fosse persino più lungo e puntiglioso di quanto si potesse immaginare. Si trattava, pertanto, di un ultimo gesto di assoluta cura riservato ai defunti.

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