
Questo è il nonno del Mac e vale una fortuna
Un Apple I firmato a mano da Steve Jobs ha già raggiunto i 240 mila dollari all’asta: a quanto sarà battuto?
C’è tempo fino al 16 dicembre per mettere le mani su un prezioso Computer Apple-1 (noto anche come Apple I o Apple Computer 1) nel formato “Byte Shop“, fornito di tutti i componenti e gli accessori necessari per il funzionamento. Il computer è all’asta da RR Auction, con un prezzo base di circa 200 mila dollari.
Ma se già per un appassionato di computer Apple questo è un prodotto da collezione, il fatto che sia stato contrassegnato a mano da Steve Jobs con il numero di stock “01-0002” lo rende un pezzo esclusivo e dal valore quasi inestimabile.
La storia dell’Apple I
L’Apple I in asta presso RR Auction ha una storia davvero avvincente per gli appassionati di informatica. Nella pagina descrittiva dal prodotto si legge infatti che L’Apple I è stato originariamente concepito da Steve Jobs e Steve “Woz” Wozniak come un circuito stampato nudo e crudo da vendere come kit per poi venire completato da appassionati di elettronica.
Nelle idee dei due fondatori di Apple questo Apple-1 è stato concepito per l’Homebrew Computer Club di Palo Alto.
Ma Steve Jobs da vero precursore dei tempi ha capito da subito le potenzialità di questo “pc in embrione“. Lo stesso fondatore di Apple si rivolse a Paul Terrell, proprietario di The Byte Shop a Mountain View, in California, uno dei primi negozi di personal computer al mondo, per far conoscere il computer oltre ai primi hobbisti di informatica dell’epoca. Terrell accettò di acquistare 50 computer Apple-1, ma solo se fossero stati completamente assemblati.
L’Apple-1 divenne così uno dei primi computer “personali” che non richiedeva saldature da parte dell’utente finale. Complessivamente, nell’arco di circa dieci mesi, Jobs e Wozniak hanno prodotto circa 200 computer Apple-1 e ne hanno venduti 175.
Al momento il pezzo ha raggiunto 219 mila dollari in 12 offerte fatte. Se ci fosse una nuova offerta entro il 16 dicembre, questa lo porterebbe a ben 241.577 dollari, ma non ci stupiremmo se a ridosso di tale date le offerte di appassionati e facoltosi collezionisti aumenteranno.
Se l’asta dovesse terminare con quella cifra batterebbe, e non di poco, il prezzo pagato per una scheda madre del Macintosh 128k – firmata su vetro da Steve Jobs e Jef Raskin, che ha sfiorato i 150.000 dollari. Un Apple I venduto ad un’asta di beneficenza nel 2016, invece, ha ragiunto l’astronomica cifra di 815.000 dollari.
Apple, uno storia di aste andate bene
I pezzi che hanno fatto la storia di Apple, o quelli appartenuti al compianto Steve Jobs, sono da sempre molto ricercati e quando vengono proposti all’asta difficilmente vengono venduti per cifre basse. Uno degli ultimi esempi è un paio di sandali Birkenstock di Steve Jobs venduti all’asta per oltre 200 mila dollari.
Sempre in tema abbigliamento non si può non ricordare una giacca di pelle indossata personalmente da Jobs nel 1983 che è stata venduta per 25.000 dollari, ma ha suscitato scalpore quando anche un banale biglietto da visita originale di Jobs è stato pagato da un collezionista oltre 12.000 dollari.
Il record dei record per un pezzo che si rifà a Steve Jobs è un manuale dell’Apple II del 1980 che riporta la dedica “La tua generazione è la prima a crescere con i computer. Potete cambiare il mondo!” firmata da Jobs e Mike Markkula venduto per 800 mila dollari.
Per capire quanto Steve Jobs sia diventato una vera e propria icona pop, basti pensare che un manuale simile, ma autografato da Steve “Woz” Wozniak è stato battuto all’asta per 500 dollari.