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Arriva il ciclone Attila in Italia e scatta l'allerta meteo: le zone a rischio

Scatta l'allerta meteo in diverse regioni italiane, a causa dell'arrivo del ciclone Attila: ecco dove le condizioni meteorologiche peggioreranno rapidamente.

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Sarà una settimana caratterizzata da piogge e precipitazioni nevose anche a bassa quota, con un repentino crollo delle temperature in tutta Italia: è arrivato il ciclone Attila, che porta con sé un drastico peggioramento delle condizioni meteorologiche nel nostro Paese. Vediamo quali sono le previsioni per i prossimi giorni e le zone a rischio, dove è già scattata l’allerta meteo della Protezione Civile.

Ciclone Attila, dove colpirà: le zone a rischio

Dopo una breve tregua caratterizzata da bel tempo, l’Italia si prepara ad affrontare la prima ondata di freddo artico con l’arrivo del ciclone Attila. La perturbazione si sposta dalla Francia ed entra nel nostro Paese dalla zona alpina, con un rapido abbassarsi delle temperature che è già iniziato lunedì 27 novembre in mattinata. Durante la notte, le piogge hanno riguardato prevalentemente il Nord-Est e il versante tirrenico. Nella giornata di martedì 28 novembre, sono previste precipitazioni intense e nubifragi in gran parte del Centro, mentre sull’arco alpino la neve raggiungerà quote molto basse (fino a 500 metri), soprattutto sulle Dolomiti.

Le temperature saranno al di sotto della media stagionale, dopo settimane da record che hanno destato preoccupazione. Se mercoledì 29 novembre ci sarà una breve pausa dal maltempo, giovedì arriverà una seconda perturbazione che avrà inizio nelle regioni del Nord e si diffonderà rapidamente in tutto il resto del Paese. Nel frattempo, la Protezione Civile ha diramato il nuovo bollettino con l’allerta meteo per questi giorni caratterizzati dalla presenza del ciclone Attila. È allerta gialla per rischio idraulico in Calabria e per rischio temporali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Sicilia e Umbria. Inoltre scatta l’allerta gialla per rischio idrogeologico in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Sicilia, Toscana e Umbria.

Riscaldamento globale: il 2023 è stato un anno anomalo

Il ciclone Attila interrompe una lunghissima scia di giornate caratterizzate da un caldo record. Il 2023 si è rivelato essere un anno anomalo, con temperature che si sono mantenute finora sempre al di sopra della media stagionale. Per questo gli esperti lo ritengono l’anno più caldo di tutti i tempi: basti pensare che lo scorso 17 novembre, per la prima volta, la temperatura globale ha registrato un +2,07°C rispetto all’era pre-industriale, un picco che finora non era mai stato raggiunto – e che rappresenta un ulteriore campanello d’allarme.

Il riscaldamento globale ha raggiunto un livello preoccupante, e forse siamo già oltre il punto di non ritorno. In Italia, così come nella maggior parte del resto del mondo, abbiamo vissuto un’estate caldissima e un autunno anomalo. Con tutte le conseguenze del caso: stiamo parlando della siccità, dei problemi legati all’agricoltura, dello scioglimento sempre più rapido dei ghiacciai e del relativo innalzamento del livello degli oceani, ma anche della scomparsa di preziosi habitat naturali e della decimazione di numerose specie animali e vegetali.

L’ondata di freddo che ora colpisce il nostro Paese, e che segna un illusorio ritorno alla normalità per la stagione invernale che è ormai alle porte, è un altro segno del cambiamento climatico. Andremo infatti ad affrontare sempre più spesso eventi atmosferici cataclismatici come alluvioni, nubifragi, grandinate, frane e smottamenti. Eventi che hanno conseguenze drammatiche sul territorio, spesso mettendo in ginocchio intere popolazioni.

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