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Cosa succede se un avvocato non legge una PEC?

La posta elettronica certificata è obbligatoria per gli avvocati, ma cosa accade se non viene controllata e letta una PEC? Come evitare problemi e sanzioni

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Mancata lettura PEC per avvocati Fonte foto: Shutterstock

L’abilitazione all’esercizio della professione forense presuppone una serie di obblighi, tra cui quello di possedere una casella PEC, come prescritto dall’art. 16 del DL 185/2008 convertito in legge 2/2009, e soprattutto utilizzarla e monitorarla con costanza per gestire efficacemente il proprio lavoro.

Trascurare questo dovere comporta gravi conseguenze, poiché eventuali omissioni potrebbero compromettere i diritti dei clienti e la carriera dell’avvocato stesso. Un caso emblematico è quello di un legale sospeso per non aver letto una PEC contenente un’opposizione a un decreto ingiuntivo. In situazioni del genere, la mancata gestione delle PEC può avere ripercussioni significative. L’avvocato ha quindi una serie di responsabilità precise riguardo l’uso della posta certificata, che includono non solo l’osservanza dei termini, ma anche l’attenzione costante a comunicazioni critiche come notifiche o decreti. Analizziamo più nel dettaglio le azioni necessarie per evitare queste problematiche.

Avvocato sospeso per non aver letto la PEC: il caso

Un recente caso, trattato dal Consiglio Nazionale Forense (sentenza n. 134/2024), ha visto la sospensione di un avvocato per otto mesi. Il legale aveva trascurato una notifica PEC riguardante un’opposizione a un decreto ingiuntivo. La sua difesa si basava sull’argomento che si fosse trattato di una “mera svista”. Tuttavia, il Consiglio ha ritenuto che tale giustificazione rappresentasse solo un “artificio linguistico” per mascherare la negligenza.

Il mancato controllo della PEC è stato giudicato come una grave mancanza di diligenza professionale. L’avvocato aveva ignorato la possibilità che il cliente potesse essere soggetto a un’opposizione, comportandosi in modo negligente, tanto da portare alla contumacia dell’opposto e al pregiudizio degli interessi del cliente. Questo comportamento è stato considerato una violazione degli articoli 9, 10 e 12 del codice deontologico forense, che impongono il massimo rispetto e la protezione degli interessi del cliente.

Responsabilità dell’avvocato nella lettura e gestione PEC

La PEC non è solo uno strumento di comunicazione, ma un obbligo professionale per gli avvocati. La Legge 21 gennaio 1994, n. 53, regola l’uso della PEC per la notifica di atti in materia civile, amministrativa e stragiudiziale. Ogni avvocato è tenuto a monitorare costantemente la propria casella PEC, in quanto le notifiche ricevute tramite questo canale hanno valore legale immediato.

La Corte di Cassazione (sentenza n. 15070/2014) ha stabilito che, una volta abilitato all’uso della PEC, l’avvocato diventa pienamente responsabile della gestione di questo strumento. Non leggere o non gestire tempestivamente le comunicazioni di posta elettronica certificata può comportare gravi responsabilità, fino alla sospensione dall’esercizio della professione.

Inoltre, il DM 217/2023 ha eliminato una regola che riguardava come gli avvocati devono inviare la procura (il documento che autorizza l’avvocato a rappresentare il cliente in tribunale) insieme agli atti legali tramite PEC. Prima, se la procura era inviata come allegato separato via PEC, si considerava comunque parte dell’atto principale. Dal 14 gennaio 2024, questa regola non esiste più.

Come prevenire problemi legati alla PEC

Per evitare le gravi conseguenze legate a una gestione inadeguata della PEC, è fondamentale che gli avvocati seguano alcune buone pratiche:

  • controllare quotidianamente la casella PEC sia da desktop che da mobile
  • attivare le notifiche automatiche che avvisino in tempo reale dell’arrivo di una nuova email PEC
  • avere un sistema di backup sicuro, in modo da avere sempre in archivio tutti i messaggi
  • scegliere servizi PEC affidabili e a norma di Legge per assicurarsi una gestione ottimale delle comunicazioni e il valore legale dei messaggi.

Libero Mail PEC rappresenta una soluzione professionale, sicura e semplice da utilizzare, che garantisce il massimo controllo e sicurezza nelle comunicazioni legali. Il servizio permette di aprire una casella di posta elettronica in 10 minuti e offre strumenti avanzati per la gestione delle notifiche, consentendo di prevenire errori e garantire una corretta gestione delle comunicazioni legali; si rivela perfetto anche per gli avvocati.

È proposto in due piani: PEC Family, a 14,99 euro l’anno IVA inclusa permette di inviare e ricevere messaggi di posta certificata e offre 1 GB di spazio di archiviazione. Per le aziende e i liberi professionisti, quindi anche per gli avvocati, invece, è consigliato il piano PEC Unlimited, che a 30 euro l’anno più IVA offre spazio illimitato di archiviazione.

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