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SCIENZA

Sono riusciti a decifrare questo antichissimo messaggio: cosa è emerso

Un messaggio antichissimo è stato decifrato grazie a un archeologo dilettante. E potrebbe trattarsi del primissimo sistema di scrittura utilizzato dai cacciatori-raccoglitori dell'era glaciale oltre 20.000 anni fa

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Siamo tutti ben consapevoli delle capacità di pittura rupestre dei primi esseri umani, che cercavano di tratteggiare ciò che vedevano ogni giorno utilizzando pigmenti minerali. Eppure, sembra che in alcuni casi non si tratti “soltanto” di disegni: un archeologo dilettante ha infatti decifrato un antichissimo messaggio che si trova nelle Grotte di Lascaux, complesso di caverne facente parte dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Ebbene sì, il ricercatore ha notato che accanto ai “ritratti” di animali, compaiono dei segni particolari: linee, punti, simboli abbozzati ma comunque piuttosto chiari. E proprio questi simboli potrebbero avere un significato profondissimo e rappresentare qualcosa di essenziale per la storia dell’umanità.

Lo studio sull’antichissimo messaggio nelle Grotte di Lascaux

Cos’è successo nello specifico? Che l’archeologo dilettante Ben Bacon ha passato ore e ore di fronte ai disegni di Lascaux. In generale, tutti gli esperti di pittura rupestre sanno che queste raffigurazioni non sono solo una forma di espressione artistica, ma che venivano anche usati per registrare informazioni sofisticate sui tempi dei cicli riproduttivi degli animali, sui momenti migliori per la caccia e persino sulla loro eventuale docilità. Bacon, però, voleva cercare di capire a fondo come facessero i cacciatori-raccoglitori a comprendersi.

Ha dunque provato a interpretare linee, punti e simboli “annotati” accanto alle raffigurazioni. Apparentemente astratti, questi segni continuavano a ossessionare l’archeologo, che alla fine si è rivolto a un team di esperti composto da due professori della Durham University e uno dell’University College di Londra. Il risultato? Pare che questi simboli rappresentino in realtà un sofisticato sistema di scrittura. E se così fosse, sarebbe davvero una scoperta straordinaria.

L’antichissimo messaggio e il suo significato

Bacon e i tre studiosi hanno pubblicato un accuratissimo studio sul Cambridge Archaeological Journal, spiegando che ogni singolo simbolo finora considerato privo di significato ha, invece, un grande peso. Sembrerebbero, infatti, far parte di un sistema di proto-scrittura atto a raccontare a tutti i cacciatori-raccoglitori del periodo come funzionano le stagioni, come si susseguono e, soprattutto, come influiscono sul comportamento e la riproduzione degli animali.

Nella fattispecie, secondo Bacon e gli esperti, sarebbero un modo per spiegare quando determinate specie vanno in amore e conseguentemente quando si riproducono, tratteggiando anche un quadro dei momenti più o meno propizi per cacciare e per lasciare che gli animali prosperino in modo tale da non restare mai senza scorte di cibo. Tutto ciò, per altro, implicherebbe che i cacciatori-raccoglitori dell’era glaciale siano stati i primi a utilizzare un calendario sistemico e segni per registrare informazioni sui principali eventi legati all’ecosistema all’interno dei quali si muovevano.

Proto-scrittura oppure no?

È dunque certo che i nostri antenati di ben 20.000 anni fa sapessero in qualche modo “scrivere” e avessero creato un sistema di segni e simboli per capirsi? La risposta è nì. Nonostante lo studio pubblicato sul Cambridge Archaeological Journal sia estremamente convincente e dettagliato, sono in tanti ad avere ancora delle perplessità sulla cosa. Per esempio Melania Chang, una paleoantropologa della Portland State University, ha dichiarato di non concordare con la valutazione dei ricercatori.

In base agli studi della Chang, infatti, non è detto che le persone del Paleolitico superiore avessero la capacità cognitiva di scrivere e tenere traccia del tempo e, per di più, secondo la paleoantropologa non sono state affrontate interpretazioni alternative dei segni analizzati. Non resta, allora, che attendere nuovi studi per saperne di più.

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