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SCIENZA

Decifrato, in una tomba, un messaggio antichissimo: ecco cosa c'era scritto

Il museo archeologico di Iznik, in Turchia, ospita un prezioso reperto: si tratta di una lettera d'amore che risale a ben 2500 anni fa

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In passato l’attuale città turca di Iznik si chiamava Nicea. Questo luogo ha fatto da sfondo a moltissimi eventi storici di grande portata, a partire dalla battaglia del 193 dopo Cristo che ha preso il nome dalla stessa località e che ha contraddistinto la prima guerra civile romana. Oggi Iznik si prepara ad inaugurare un museo archeologico davvero speciale.

In questa struttura verranno ospitate antichità preziose e testimonianze incredibili del passato. Una di queste è senza dubbio la lettera d’amore che risale a 2500 anni fa, una vera e propria rarità in grado di raccontarci molto delle abitudini dei nostri antenati. Di cosa si tratta nello specifico? Il messaggio in questione è a dir poco emozionante.

Il dolore della lettera d’amore

La lettera d’amore è stata tradotta con dovizia di particolari dagli archeologi del posto. In poche parole si tratta di un testo rimasto impresso nel sarcofago di Antigono I, uno dei più importanti generali di Alessandro Magno. La lettera è incisa in questa tomba e racconta del dolore per la morte dello stesso militare, anche se bisogna capire con certezza altri dettagli più specifici. Il personaggio a cui si sta facendo riferimento non è altro che Antigono I Monoftalmo, vissuto tra il 382 e il 301 avanti Cristo. Era un soldato macedone riuscito a fare carriera, con un soprannome particolare dovuto alla sua principale caratteristica fisica.

In effetti, il termine Monoftalmo sta a indicare che l’uomo a cui è indirizzata l’antica lettera d’amore era privo di un occhio, perso in battaglia per salvare la vita ad Alessandro Magno. La sua morte avvenne sul campo, per la precisione a Ipso contro i Diadochi che si erano coalizzati contro di lui e il figlio Demetrio. I discendenti hanno poi dato il via alla dinastia degli Antigonidi che regnarono sulla Macedonia per circa un secolo e mezzo. Il testo della lettera piena di tristezza è presto detto.

L’interpretazione della lettera d’amore

Come hanno avuto modo di sottolineare gli archeologi, la traduzione sarebbe la seguente: “Io, la triste Arete, piango con tutto il mio corpo e tutta la mia anima di fronte alla tomba di Antigono. Mi strappo i capelli dal dolore e non so esprimermi ora se non in lacrime. Questa terribile sfortuna, la morte, mi ha invaso invece di liberare lui che era un uomo prezioso”. Non si può certo rimanere indifferenti di fronte a queste parole che testimoniano quanto profondo fosse il sentimento nei confronti del defunto. A questo punto sorge spontanea una domanda: chi era Arete?

La moglie di Antigono si chiamava in realtà Stratonice e morì nello stesso anno del protagonista di questa particolare lettera d’amore. Serviranno dunque degli approfondimenti ulteriori per venire a capo del significato del testo, anche se di sicuro questa incisione è destinata a diventare il pezzo forte del museo archeologico turco. Oltre a questo prezioso reperto, i visitatori potranno ammirare un gioco da tavola realizzato in marmo e risalente all’epoca romana, senza dimenticare un sarcofago attribuito all’eroe greco Achille e molto altro ancora. Di sicuro gli appassionati di questo lontano periodo storico troveranno pane per i loro denti.

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