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Digitale terrestre: cos'è successo a RAI 3

La terza rete non passa all'HD e continua a trasmettere solo in bassa definizione: il problema sta in una scelta tecnica che sta dando parecchi grattacapi

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rai 3 Fonte foto: RAI

A circa 48 ore dal giorno in cui tutto doveva cambiare, qualcosa non è cambiato affatto: stiamo parlando di RAI 3 e del suo “passaggio a metà” al codec Mpeg-4. Un passaggio che anche gli altri due canali principali del servizio pubblico, RAI 1 e RAI 2, hanno effettuato in modo diverso da quanto un po’ tutti si aspettavano, lasciando ancora in vita le versioni in Mpeg-2 che, invece, dovevano sparire. Ancora una volta, quindi, le emittenti TV italiane fanno cose almeno in parte diverse da quelle promesse e, di conseguenza, i telespettatori continuano ad avere dubbi.

RAI 3: cos’è successo al numero 3

Secondo i programmi RAI 3, esattamente come tutte le altre emittenti, già da quest’estate avrebbe dovuto trasmettere in HD e in Mpeg-4 il canale posizionato sull’LCN 103, cioè quella che viene selezionata quando si preme il tasto 3 del telecomando.

Non è così e RAI 3 trasmette ancora in SD (standard definition, bassa definizione). La causa è da cercare nelle sedi regionali del TG3, che non trasmettono in HD ma in SD. L’idea iniziale della RAI era quella di trasmettere RAI 3 in HD per tutto il giorno e poi passare all’SD solo durante i telegiornali regionali, solo che in via Teulada non hanno ancora capito bene come fare.

Il problema tecnico sta tutto nel cosiddetto “PID dinamico“, tecnologia che sta dando diversi grattacapi ai tecnici RAI. PID sta per “Packet IDentifier” ed è un numero che serve ad identificare un flusso audio-video trasmesso all’interno di un canale della TV Digitale Terrestre. In pratica all’interno del canale di RAI 3 sul DVB-T ci sono più flussi, compreso quello in HD e i vari flussi regionali in SD.

Ognuno di questi flussi ha un PID e l’idea era quella di passare da un PID all’altro all’occorrenza. Solo che tra il dire e il fare ci sono parecchie difficoltà e, di fatto, RAI 3 è rimasta al dire e non è passata al fare.

RAI 1 e RAI 2: tutto è provvisorio

Altra scelta che farà discutere perché creerà confusione e, molto probabilmente, non piacerà alle TV locali, è quella di continuare a trasmettere RAI 1 e RAI 2 in SD (ma almeno sono in Mpeg-4) ai numeri LCN 501 e 502.

Questi canali sono contrassegnati, al momento, come RAI 1 (provvisorio) e RAI 2 (provvisorio), esattamente come è successo quest’estate quando i canali Mpeg-2 furono sbattuti in fondo alla lista, dal 501 in poi.

Canali RAI: che succederà in futuro

Difficile dire, a questo punto, quando RAI 3 passerà realmente all’HD e come lo farà. Difficile dire anche quando la RAI disattiverà definitivamente le trasmissioni in SD, liberando i canali 501 e 502. Come è già accaduto in passato, quindi, non possiamo fare altro che raccontarvi passo per passo cosa sta succedendo in attesa che la promessa del Digitale Terrestre di seconda generazione DVB-T2 diventi realtà.