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SCIENZA

È sceso drasticamente il numero di bombi nel Regno Unico ed è un problema

Varie specie di bombi sono a rischio nel Regno Unito, e non solo. La crisi climatica sta avendo un impatto devatante sulla specie e i suoi habitat

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Quello cui stiamo assistendo è un declino inesorabile dei bombi nel Regno Unito. Il numero è infatti diminuito di un quarto rispetto a quella che era la media del periodo tra il 2010 e il 2023, secondo i dati raccolti dal Bumblebee Conservation Trust. Stando a quanto affermano i ricercatori, questa condizione drammatica sarebbe da attribuire alle condizioni climatiche particolarmente fredde e piovose della scorsa primavera nel Paese. Di fatto, dunque, al cambiamento del clima su scala globale.

Crisi climatica nel Regno Unito

Stando ai dati del Met Office, molte aree del Regno Unito hanno registrato un numero di precipitazioni tremendamente al di sopra delle aspettative. Il riferimento va ai mesi di marzo, aprile e maggio 2024, quando è stato registrato il doppio e, in alcuni casi, il triplo delle precipitazioni che normalmente ci si attende in primavera.

Un clima nettamente sfavorevole tanto in questa fase quanto agli inizi dell’estate, condizione che ha avuto un impatto devastante su differenti specie. Queste sono state travolte dall’impatto del surriscaldamento globale in una fase tremendamente delicata, quella della formazione delle colonie.

Nello specifico, parlando dei bombi, in tale periodo le regine agiscono come madri single, per dirla in maniera un po’ rozza. Devono infatti nutrire e allevare le proprie larve, incubando al tempo stesso il nido.

Crisi dei bombi

Nel Regno Unito sono presenti ben 24 specie di bombi, che svolgono un ruolo cruciale nell’impollinazione di colture e fiori selvatici. Va da sé, dunque, che la crisi indicata ha un impatto molto serio sul fronte ecologico.

Questa specie ha subito un calo drastico, come detto. Solitamente raggiunge il numero massimo di individui in un’area tra giugno e luglio, ma le osservazioni dei bombi a coda bianca e rossa, nello specifico, evidenziano una diminuzione del 60% e 74%, rispettivamente.

Una condizione critica che riguarda anche altre specie, come il bombo dei giardini, il bombo cuculo del sud, il bombo degli alberi e il bombo dalle code sfumate. Gli esperti evidenziano quanto sia cruciale, soprattutto in una fase come questa, incrementare gli sforzi atti alla conservazione, al ripristino degli habitat e al monitoraggio continuo, al fine di proteggere queste creature.

In soccorso dei bombi sono giunte le condizioni climatiche migliorate tra luglio e agosto 2024. Le specie sono riuscite a recuperare il proprio numero, almeno parzialmente. Lo scorso anno resta però il secondo peggiore, in termini di conteggio estivo, dall’inizio delle rilevazioni nel 2011.

Il dottor Richard Comont, responsabile scientifico del Bumblebee Conservation Trust, ha spiegato come le varie specie di bombi siano già indebolite da anni di cambiamenti degli habitat. Ciò le rende meno resilienti agli eventi climatici estremi: “Sappiamo che i bombi erano già in difficoltà e le popolazioni più piccole e deboli faticano a rispondere ai cambiamenti. Non hanno la stessa capacità di resistenza. Anche se in piena estate vediamo molti bombi, provengono da un numero molto ridotto di individui che emergono dal letargo in primavera.”

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