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Due Paesi sono rimasti senza ghiacciai a causa del cambiamento climatico

Slovenia e Venezuela hanno raggiunto un triste primato: i loro ultimi ghiacciai sono ormai scomparsi, come conseguenza del cambiamento climatico.

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Le temperature aumentano in tutto il mondo, regalandoci estati roventi e inverni che somigliano molto più ad una primavera. Sono le conseguenze del cambiamento climatico, causato principalmente dall’attività umana e dalle emissioni di CO2 che questa comporta. Uno degli effetti negativi più conosciuti è lo scioglimento dei ghiacciai, e in alcuni Paesi la situazione è ormai drammatica. Come in Slovenia e in Venezuela: qui, gli ultimi ghiacciai sono quasi completamente scomparsi. Un vero e proprio record, seppur tristissimo.

Gli ultimi ghiacciai della Slovenia

I cambiamenti climatici indotti dall’uomo stanno avendo conseguenze devastanti sui ghiacciai: mentre in Antartide continuano a staccarsi iceberg di grandi dimensioni, in alcuni Paesi si lotta per gli ultimi scampoli residui di ghiaccio, per i quali sembra ormai non esserci più nulla da fare. È il caso della Slovenia e del Venezuela, che segnano un triste record. Sono infatti i primi Stati a perdere completamente i loro ghiacciai dal XVIII secolo, un segnale drammatico del pericolo cui stiamo correndo incontro se non rallentiamo il processo.

La Slovenia è stato probabilmente il primo Paese ad aver perso i suoi ghiacciai, dal momento che il drammatico traguardo dovrebbe essere stato raggiunto ormai tre decenni fa. Sebbene non esista uno standard di misurazione per considerare un ghiacciaio come estinto, diversi istituti hanno stabilito come dimensione minima per parlare di un ghiacciaio in vita di 0,1 km quadrati. E in Slovenia questo limite è stato oltrepassato da tempo. La superficie del ghiacciaio presente sul monte Skuta è sceso oltre la soglia nel 1969, mentre quello del Triglav lo ha fatto nel 1986.

Inoltre, i due ghiacciai non si comportano più come prima. “Due caratteristiche fondamentali dei veri ghiacciai sono il loro movimento e la presenza di crepacci glaciali” – ha affermato Miha Pavšek, che conduce le misurazioni sulle due cime slovene. Il fatto che entrambi i ghiacciai siano situati a basse altitudini e latitudini li ha resi ancora più vulnerabili agli estremi cambiamenti climatici. E così, hanno ceduto all’aumento delle temperature. Secondo l’Anton Melik Geographical Institute, entro il 2023 è probabile che le due vette siano completamente prive di ghiaccio.

La situazione drammatica del Venezuela

In Venezuela, la situazione non è certo migliore. Secondo i dati diffusi dal climatologo Maximiliano Herrena, il ghiacciaio de La Corona – l’ultimo rimasto nel Paese – misura ormai appena 0,02 km quadrati. Ovvero ben al di sotto della soglia limite per considerare un ghiacciaio estinto. Le stime degli esperti rivelano che il ghiacciaio dovrebbe aver raggiunto il livello critico nel 2016. E, proprio come accaduto in Slovenia, anche questo non si comporta più secondo i modelli individuati dagli scienziati, a riprova della sua morte.

“La scomparsa di tutti i ghiacciai in Venezuela è una tragedia nazionale. È un segnale di avvertimento sulla valanga di ulteriori effetti che si riverseranno sul Paese a breve termine, come conseguenza del riscaldamento globale” – ha spiegato Julio César Centeno, professore all’Universidad de Los Andes. Questo deve essere anche un allarme per tutto il resto dell’America Latina, dove i ghiacciai rappresentano un’importante fonte di acqua per le popolazioni: in Paesi come la Colombia, l’Ecuador, il Perù e la Bolivia, la scomparsa dei ghiacciai avrebbe un impatto ancora più devastante.

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