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Elon Musk chiuderà davvero X in Europa?

Iniziano a girare voci su un possibile addio di X all'Europa: Musk smentisce tutto, ma noi europei abbiamo già visto qualcosa di molto simile con Zuckerberg e Meta

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elon musk x Fonte foto: Angga Budhiyanto / Shutterstock

X va via dall’Europa, anzi no. Nelle ultime ore molte indiscrezioni, notizie e smentite si sono accavallate rendendo molto confuso il futuro del nuovo Twitter nell’Unione Europea. Da una parte il giornale online americano Business Insider, oggi di proprietà del gruppo editoriale tedesco Axel Springer, è convinto che Elon Musk voglia chiudere X in Europa, dall’altra Musk in persona smentisce la notizia definendola “assolutamente falsa“.

Il tutto nel bel mezzo di una polemica sulla gestione delle fake news tra il Commissario europeo al Mercato interno Thierry Breton e le principali piattaforme online: non solo X, ma anche Google-YouTube e Meta-Facebook. Ma proprio a Meta dobbiamo guardare, oggi, se vogliamo capire veramente cosa sta dietro a questa polemica.

X se ne va, oppure no?

Prima i fatti: secondo Business Insider Elon Musk starebbe valutando l’ipotesi di chiudere X in Europa, perché soddisfare i pesanti requisiti del nuovo regolamento Digital Markets Act (DMA) sarebbe troppo costoso per l’azienda.

Il DMA, per capirci, è il regolamento che impone alle grandi piattaforme online di assumere un ruolo attivo nella ricerca e rimozione delle notizie false e, in generale, pericolose per il grande pubblico. Il DMA, per essere ancora più precisi, è alla base della forte tirata d’orecchie di Breton a Google, Meta e X.

Elon Musk, però, definisce “assolutamente falsa” la notizia pubblicata da Business Insider e, per di più, se la prende con il giornale stesso accusandolo di non essere nemmeno un vero giornale.

Il precedente di Meta

Se vogliamo capire cosa sta succedendo oggi a X e Musk in Europa, dobbiamo guardare a cosa è successo negli anni scorsi a Zuckerberg e Meta.

Quando ancora non esistevano il GDPR, il DMA e il DSA (Digital Services Act, il secondo regolamento europeo con obblighi per le piattaforme online), già le Big Tech americane avevano grossi problemi nell’Unione Europea per come gestivano i dati degli utenti, per le scarse e confuse indicazioni fornite sulla privacy, per la prassi consolidata di spostare i dati degli europei su server americani.

L’ultimo esempio di questo difficile rapporto è la multa da 1,2 miliardi di euro inflitta a maggio 2023 dall’Europa a Meta, per il trasferimento dei dati in USA. Multa che viene al termine di un lunghissimo periodo di dispute giudiziarie tra Meta e le autorità europee, iniziato nel 2015 con la sentenza Schrems I.

Durante tutti questi anni Meta ha minacciato più volte, in modo più o meno esplicito, di abbandonare il mercato europeo. O, come sarebbe meglio dire, di “togliere Facebook” agli europei, insieme ad Instagram e WhatsApp.

Più recentemente, invece, secondo la stampa americana (New York Times e Wall Street Journal) Meta starebbe pensando ad un abbonamento a pagamento solo per l’Europa: 10 euro al mese per un solo account, più 6 euro per ogni account collegato, per usare i social senza alcun tracciamento dati.

I social cambieranno

Quanto sta succedendo oggi con X, quindi, non è molto diverso da quanto è già successo a Facebook e Instagram: sono tutti dei business basati sulla raccolta di tanti dati e sull’imposizione di poche regole per gli utenti, che quando passano dall’altra parte dell’oceano Atlantico si scontrano con le tante regole europee che mirano a limitare i dati che possono essere raccolti.

Ormai è chiaro: adattare il modello di business che funziona in USA affinché sia compatibile con le regole europee non conviene a nessuno. Restando nelle regole UE si guadagna di meno e si spende di più, per la moderazione dei contenuti tossici, per la protezione della privacy degli utenti, per offrire un servizio tecnicamente di qualità ad un mercato da 400 milioni di utenti.

E’ impossibile, oggi, dire se X, Facebook, Instagram o persino TikTok lasceranno l’Europa. E’ quasi certo, però, che se non lo faranno saranno costrette a cambiare modello di business per restare in piedi. Ad andar via dalla UE, insomma, forse non saranno i social in sé, ma i social gratuiti.