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Elon Musk ha fondato una nuova azienda

Il patron di Tesla, SpaceX, Twitter, Neuralink e The Boring Company ha aperto un'azienda che si occupa di AI, la seconda

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elon musk Fonte foto: Netflix

Il 9 marzo 2023, stando ai registri aziendali dello Stato del Nevada, Elon Musk ha costituito una nuova società chiamata X.AI. La documentazione depositata dal magnate di Tesla non specifica nulla al riguardo ma, già dal nome, è chiaro che il miliardario stia orientando i suoi interessi verso il mondo dell’intelligenza artificiale.

Secondo il Wall Street Journal e il Financial Times, tra le prime testate a riportare la notizia, Musk ha intenzione di lanciare una nuova start-up per competere con OpenAI, di cui tra l’altro è stato il co-fondatore (ha abbandonato il progetto nel 2018), e la sua ChatGPT.

X.AI, il nuovo progetto di Elon Musk

Pur non avendo precisato le intenzioni riguardo a X.AI, già il nome è un chiaro riferimento all’intelligenza artificiale. Il nome, infatti, è formato da “X” e “AI“: la X è quella della sua nuova conglomerata X Corp, nata proprio a inizio marzo, mentre AI è chiaramente l’Artificial Intelligence.

Del resto, se la maggior parte delle Big Tech del settore come Google, Microsoft, e Amazon, stanno virando in questa direzione è chiaro che le opportunità di crescita e di guadagno sono tra le più interessanti.

Al momento, comunque, la società è stata solo creata formalmente e non ci sono ancora informazioni al riguardo, mentre il patron di Tesla risulta essere l’unico amministratore. Non è difficile intuire che il miliardario voglia investire in AI, affiancandosi alla concorrenza e portando sul mercato la sua personale versione (e visione) in materia di intelligenze artificiali, cosa che ha sempre fatto in tutti i suoi progetti negli anni.

Elon Musk e le intelligenze artificiali

Elon Musk, d’altronde, nell’intelligenza artificiale investe già da anni: è stato uno dei fondatori di OpenAI, l’ex startup che ha sviluppato l’ormai celebre ChatGPT. Nel 2018, però, ha venduto le sue quote per non incappare nelle maglie dell’Antitrust americano: la sua partecipazione nella startup, infatti, era in potenziale conflitto d’interessi con il business di Tesla. La casa automobilistica, infatti, usa l’AI per il suo sistema di guida autonoma (o almeno così lo definisce Tesla stessa) Autopilot.

Da quel momento Musk ha iniziato a lanciare allarmi sui pericoli dell’AI e, poche settimane fa, è stato uno dei firmatari di una lettera inviata ai governi e alle aziende in cui si chiede di fermare l’addestramento senza regole di ChatGPT e degli altri chatbot.

Tra le richieste del documento, anche lo sviluppo nuovi standard di sicurezza per le intelligenze artificiali, per aiutare gli scienziati a controllarne l’evoluzione e le future ricerche con l’intenzione, forse, di mettere un freno a quello che il magnate di Tesla ha definito come “un demone“.

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