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SCIENZA

Nuova scoperta a Pompei: un piccolo tesoro è riemerso dagli scavi

È come se fosse il "presepe" di Pompei: sono venute alla luce tredici statuine in terracotta, di circa 15-20 cm. Gli archeologi le hanno ritrovate all'interno di un ambiente di una domus confinante con la casa di Leda

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Il Natale si sta avvicinando davvero per tutti, storici e archeologi compresi: a dimostrarlo è il piccolo tesoro riemerso dagli scavi di Pompei, che ricorda quasi un presepe arrivato giusto in tempo. Sembra, appunto, perché in realtà non lo è e stiamo romanzando il ritrovamento associandolo al periodo festivo in corso, ma ciò che è certo è che le tredici statuine in terracotta sono un ritrovamento davvero straordinario.

Scovate dagli esperti durante l’intervento denominato Restauro, Scavo e Valorizzazione della Casa di Leda e il Cigno – Regio V, insula 6 – Via del Vesuvio, finanziato nell’ambito della programmazione ordinaria del Parco Archeologico di Pompei, le statuette aprono un’altra finestra sul passato e mostrano nuovi aspetti di usi e costumi dell’antico sito, rivelandoci altri piccoli tasselli che ricostruiscono una quotidianità ormai lontana.

Gli scavi, i nuovi ambienti e la nicchia

Tutte le informazioni sull’intervento e sulle relative scoperte a Pompei sono disponibili sull’E-Journal pubblicato dal sito ufficiale del Parco Archeologico. Al centro dell’operazione archeologica, come abbiamo già accennato, c’era la Casa di Leda e il Cigno, una delle antiche abitazioni del sito che ha preso il suo nome dal raffinato e sensuale affresco presente all’interno di quella che era la camera da letto.

L’abitazione doveva necessariamente essere messa in sicurezza e riparata dai rischi idrogeologici che negli ultimi anni hanno minacciato molti ambienti del Parco, ma gli scavi hanno permesso di indagare anche su altre due domus non identificate, all’interno delle quali gli esperti hanno rimosso detriti e ostacoli. Questa rimozione ha condotto al raggiungimento dei piani pavimentali e di scoprire degli ambienti inesplorati. Fra questi, proprio nell’ultimo mese, è stata scoperta una nicchia votiva precedentemente ricoperta da una coltre di lapillo.

Le tredici statuine

Ed eccole lì. Proprio all’interno di questo nuovo ambiente scoperto a Pompei sono state rinvenute le tredici statuine che ricordano un presepe: sono alte 15-20 centimetri e sono state ritrovate schierate su un asse orizzontale, in posizione eretta.

Erano collocate all’interno di un vano definito da blocchi di travertino, dove presumibilmente si trovava un mobile scaffale. Tutte le statuine sono state realizzate con matrici bivalve e sono caratterizzate da una vivace policromia. Secondo gli archeologi, in realtà, in precedenza le sculture erano molte di più: sono stati infatti ritrovati dei frammenti che sembrano testimoniare la presenza di molte più figure, ma al momento non è stato possibile ispezionare l’intero contesto.

Ipotesi e nuovi studi

Anche per via della mancata ispezione, le statuine sono piuttosto misteriose: ci sono sicuramente delle figure antropomorfe, ma si riconoscono anche la testa di un gallo in argilla, una pigna in vetro, una noce e una mandorla. Non è chiaro, dunque, a cosa servissero davvero, anche se gli studiosi hanno anticipato che alcune figure sembrano rimandare al mito di Cibele e Attis e ad alcuni segni e simboli del rito, in cui erano coinvolti i ministri del culto.

Cibele era considerata la dea sia dei vivi sia dei morti e veniva venerata sotto molteplici valenze: la si pregava in qualità di protettrice della natura, di simbolo dei cicli vitali e naturali che contemplano la nascita, la morte e il continuo rinnovarsi della vita stessa. Dunque, non è escluso che il “presepe” fosse un punto di preghiera. Per avere ulteriori notizie, però, occorrerà aspettare: gli studi sul “presepe”, infatti, sono ancora in corso.

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