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Ci siamo: qui potremmo essere in grado di trovare vita

C'è un luogo nello spazio caratterizzato da un oceano salato e da una temperatura ospitale: è Encelado, la Luna di Saturno. E potrebbe davvero essere il luogo dove trovare la vita

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Forse ci potrebbe essere vita nello spazio: sulla luna di Saturno, Encelado Fonte foto: 123rf

C’è vita, oltre a quella sulla Terra, nel nostro vasto Universo? Fino a oggi non abbiamo mai ottenuto nessuna risposta soddisfacente, ma le cose potrebbero cambiare. Sì, perché secondo alcuni scienziati c’è un luogo nello spazio dove degli organismi potrebbero prosperare e proliferare: è Encelado, la luna di Saturno.

Il satellite scoperto nel 1789 è la la sesta luna più grande di Saturno e la diciannovesima più grande del Sistema Solare. È ricoperta da un fitto strato di ghiaccio, pulito e brillante, cosa che la rende uno dei corpi celesti più riflettenti attorno al Sole. Ma, cosa più importante, le nuove osservazioni rivelerebbero che potrebbe nascondere dei segreti davvero molto, molto interessanti.

Encelado e il nuovo studio sulla vita nell’Universo

Ma andiamo per ordine. Già da diversi anni gli scienziati ipotizzano che la luna di Saturno potrebbe nascondere la vita. D’altro canto, il satellite possiede un vasto oceano nascosto sotto la sua spessa coltre di ghiaccio. Addirittura, quando Encelado fu esaminato nel 1980 dalla navicella spaziale Voyager, il fatto che sembrasse ricoperto di neve aveva già fatto drizzare le antenne alla comunità scientifica.

Negli ultimi anni, però, sono state le immagini e i dati della sonda Cassini a restituire una panoramica più dettagliata, rivelando che, appunto, spesso strato di ghiaccio di Encelado nasconde un vasto e caldo oceano di acqua salata che emette metano, un gas che, sulla terra, è originato dalla vita microbica. Ora, un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università dell’Arizona, rivela che è più che probabile che l’oceano racchiuda diverse forme di vita basiche. Niente di troppo complesso. Eppure, ciò è straordinario.

Le forme di vita su Encelado

Secondo gli scienziati, sul fondo marino di Encelado potrebbero muoversi granchi, piccolissimi crostacei, yeti, invertebrati e alghe, oltre a diversi tipi di gamberetti simili alla luce. Chiaramente si tratta solo di supposizioni, ma a rafforzarle concorrerebbe il fatto che il pianeta è contraddistinto da diverse bocche idrotermali (dei geyser) quasi identiche a quelle terrestri. Queste  bocche emetterebbero idrogeno, carbonio e metano con getti derivanti dalle profondità dell’oceano lunare.

Proprio questi getti, per altro, potrebbero essere il modo per scoprire se effettivamente la vita sul pianeta esiste senza necessariamente dover atterrare: per gli studiosi dell’Università dell’Arizona, infatti, avvicinandosi al punto dove le bocche idrotermali eruttano, può essere possibile raccogliere dei campioni per studiarli. In base alle ipotesi, qualora dovessero esserci campioni organici, sopravviverebbero infatti al viaggio dalle profondità dell’oceano alla superficie e potrebbero perfettamente essere analizzati nella loro forma vivente.

I prossimi studi sulla vita nello spazio

«La biosfera di Encelado potrebbe essere molto scarsa, eppure i nostri modelli e i dati raccolti da Cassini ci fanno ben sperare – ha afferma il biologo evoluzionista Antonin Affholder, a capo degli studi sulla luna di Saturno – perché  indicano che i getti fuoriuscenti dai geyser possono davvero comprendere campioni organici, che per altro sarebbero presenti in quantità sufficienti per una raccolta da parte di un veicolo spaziale».

Adesso, dunque, la priorità è mettere appunto un veicolo che possa avvicinarsi e raccogliere i campioni. Purtroppo, però, non si tratterà di una cosa immediata: ci vorranno diversi altri annim dunque, prima di ottenere risposte concrete.

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