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SCIENZA

Le cellule animali per la prima volta generano energia dalla luce solare, scoperta rivoluzionaria

Un team di scienziati ha reso possibile la fotosintesi clorofilliana all'interno di cellule animali: una svolta epocale

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Fotosintesi nelle cellule animali Fonte foto: 123RF

Decisamente sorprendente il risultato raggiunto da un team di scienziati giapponesi dell’Università di Tokyo. Di fatto è stato raggiunto un punto d’incontro tra il mondo vegetale e quello animale. Per la prima volta si è riusciti a inserire i cloroplasti delle alghe nelle cellule di un criceto. Qualcosa che può sembrare come l’esperimento di uno scienziato matto, ma non lo è affatto. Il risultato? Fotosintetizzare la luce.

Fotosintesi animale

Il concetto può risultare un po’ complesso da comprendere ma, di fatto, una cellula animale ha effettuato la fotosintesi clorofilliana. Da questo processo è stata dunque tratta energia, il che rappresenta un punto di svolta potenzialmente epocale. Questa tecnica potrebbe infatti aprire la via per un differente approccio all’ingegneria dei tessuti artificiali.

I tessuti possono incontrare difficoltà nella crescita a causa della mancanza di ossigeno. Tutto ciò però cambia dinanzi alla possibile aggiunta di particolari cellule, che risulterebbero infuse di cloroplasti. Questi, per essere più chiari possibile, non sono altro che strutture contenenti clorofilla, in natura presenti all’interno delle cellule di piante e alghe. Avremo dunque tra le mani la possibilità di fornire ossigeno ed energia tramite l’esposizione alla luce e, di conseguenza, al processo di fotosintesi.

Ecco le parole del professor Sachihiro Matsunaga, dell’Università di Tokyo, autore del documento: “Stando alle informazioni in nostro possesso, si tratta della prima rilevazione mai segnalata del trasporto di elettroni fotosintetici nei cloroplasti con impianto all’interno di cellule animali”.

Inizialmente il team era certo che i cloroplasti sarebbero finiti digeriti dalle cellule animali nell’arco di poche ore dall’introduzione nel sistema. È stato invece scoperto, sorprendentemente, che hanno proseguito a funzionare fino a 48 ore, ma soprattutto che si è verificato il trasporto di elettroni dell’attività di fotosintesi.

Lo studio

Nello specifico sappiamo che il team di ricercatori ha inserito dei cloroplasti di alghe rosse all’interno di cellule derivate da criceti e coltivate. Tramite differenti tecniche di imaging, poi, si è proceduto a esaminare la struttura dei cloroplasti all’interno delle cellule. È stato poi confermato come il trasporto di elettroni dell’attività fotosintetica si sia concretizzato sfruttando degli impulsi di luce.

“I tessuti che vengono coltivati all’interno dei laboratori, come gli organi artificiali ad esempio, sono costituiti da differenti strati di cellule. Non possono però aumentare di dimensioni a causa dell’ipossia (livelli ridotti di ossigeno) all’interno del tessuto. Ciò rappresenta un problema perché impedisce la divisione cellulare. Procedendo con il mescolare le cellule impiantate con i cloroplasti, l’ossigeno potrebbe essere garantito alle cellule via fotosintesi, tramite irradiazione luminosa. All’interno del tessuto, dunque, le condizioni migliorerebbero considerevolmente, consentendo la crescita”.

Il team continua a lavorare su questa ricerca rivoluzionaria, nella speranza di poter raggiungere nuovi traguardi eccellenti nella creazione di cellule plananimali. È stato verificato come le cellule animali che contenevano cloroplasti abbiano poi sperimentato un aumento del tasso di crescita effettivo. Studi futuri potrebbero indagare i processi coinvolti nello scambio di sostanze, scoprendo inoltre quali sostanze aggiuntive vengono in seguito prodotte.

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