Gemini prende il posto di Google Assistant. Cosa cambia per gli utenti
Big G ha annunciato che entro la fine del 2025 Google Assistant sarà mandato in pensione e, sugli smartphone compatibili, sarà sostituito di default da Gemini
Con un post sul suo blog ufficiale, Google ha annunciato una novità a lungo attesa: il pensionamento di Google Assistant che nei prossimi mesi sarà sostituito da Gemini su tutti gli smartphone Android. Del resto, nell’ultimo anno il tool basato sull’intelligenza artificiale di Google ha ricevuto notevoli aggiornamenti che non solo hanno migliorato la user experience e le capacità del chatbot, ma hanno anche colmato il divario col vecchio assistente vocale.
Addio Google Assistant e benvenuto Gemini
Da quel che si legge sul blog ufficiale, Big G dismetterà Google Assistant entro la fine del 2025 e Gemini diventerà l’assistente vocale predefinito su tutti gli smartphone Android. A questo punto, dunque, il vecchio smart assistant non sarà più disponibile nemmeno sul Google Play Store.
In questi mesi, in molti hanno già effettuato il passaggio a Gemini, esplorando le funzioni AI di questo potente strumento. A chi, invece, non ha ancora scaricato la nuova applicazione, Big G già dalle prossime settimane invierà una notifica sullo smartphone per avvisare della novità.
Importante ricordare, però, che questo update non riguarderà tutti perché Gemini ha dei requisiti di sistema da rispettare affinché tutto funzioni a dovere: gli smartphone con meno di 2 GB di memoria RAM e quelli Android 9 (o versioni precedenti), infatti, non potranno utilizzare il nuovo smart assistant e continueranno a trovare sul proprio device Google Assistant.
Il futuro di Google Gemini
Nonostante il numero di utenti che ha già installato Gemini sul proprio device sia cresciuto a vista d’occhio negli ultimi mesi, con questa novità big G punta a portare il suo chatbot AI su un numero ancora maggiore di device, eguagliando e forse superando il lancio di Google Assistant nel 2016.
Del resto all’epoca il celebre assistente vocale rappresentò una rivoluzione nel settore, stravolgendo radicalmente le modalità di interazione utente-smartphone. Con l’arrivo dell’intelligenza artificiale, il cambiamento è destinato a diventare ancora più radicale, consentendo agli utenti di utilizzare il linguaggio naturale per chiedere al proprio dispositivo di svolgere una moltitudine di funzioni, dal semplice impostare una sveglia fino ad arrivare alla generazione di contenuti.
Viste le potenzialità di questo strumento, Google ha investito molto su di esso, estendendone la compatibilità con moltissimi dispositivi del proprio ecosistema come smartwatch e auricolari, che in certi casi già possono accedere alle nuove funzioni. Inoltre, sembra che il colosso di Mountain View stia testando Gemini anche su smart speaker, smart display e smart TV che grazie all’intelligenza artificiale garantiranno alle persone una user experience inedita, ancora più personalizzata e vicina alle loro esigenze.
Questa seconda parte del 2025, dunque, sarà dedicata a un progressivo miglioramento dell’esperienza di Gemini, con molte novità che saranno annunciate nei prossimi mesi, che renderanno Google Assistant ancora più “obsoleto” e semplificheranno ulteriormente la transizione dal vecchio assistente vocale al nuovo tool basato sull’intelligenza artificiale.