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Google annuncia Gemini 2.0: cosa può fare ora l'AI

Gemini 2.0 è più, potente, veloce e accurata e apre le porte all'era degli agenti AI evoluti che vivono insieme agli umani

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Nella battaglia tra colossi dell’AI, appena iniziata, Google inizia a far sul serio con annunci sempre più ravvicinati e nuovi modelli, sempre più potenti, disponibili per gli utenti. L’ultimo di questi modelli AI è Gemini 2.0 e arriva ad un anno esatto dal lancio di Gemini 1.0 e a 10 mesi dal lancio di Gemini 1.5.

Gemini 2.0 è più veloce e più preciso rispetto ai due modelli precedenti, in quasi tutti i campi, ed è già disponibile per alcuni utenti insieme a Trillium, i super computer AI sviluppati in casa da Google per addestrare e poi usare gli algoritmi di funzionamento di Gemini.

In più, Google ha annunciato di aver iniziato ad applicare Gemini 2.0 alla robotica, al fine di migliorare le capacità delle macchine di comprendere l’uomo e di eseguire i compiti assegnati.

Google Gemini 2.0: cosa cambia

Google Gemini 2.0 è, al momento, l’AI più evoluta di Google. E’ un’AI “multimodale“, perché non solo può generare testo e immagini, ma è anche possibile usarla fornendo input testuali, grafici e audio.

Rispetto a Gemini 1.0 e Gemini 1.5 ha prestazioni migliori, in particolar modo nella scrittura automatizzata di codice, nel controllo delle fonti e dei fatti, nelle capacità di ragionamento e nella comprensione delle immagini e dei video.

Gemini 2.0 è già disponibile nell’app Gemini, disponibile per Android, iOS e per computer tramite browser Web. Sugli smartphone, inoltre, è disponibile anche Gemini 2.0 Flash Experimental, un modello più leggero e al momento in anteprima pubblica.

Come usare Google Gemini 2.0

Google Gemini 2.0 è già disponibile, anche in Italia, per gli abbonati a Google One AI Premium, l’abbonamento da 21,99 euro al mese al cloud di Google che sblocca i modelli “advanced” di Gemini.

Chi ha questo piano può scegliere Gemini 2.0 Flash tra i modelli disponibili nell’app di Gemini. Non è ancora possibile usare Gemini 2.0, invece, all’interno delle funzioni AI che Google mette a disposizione per gli utenti Workspace.

Gemini 2.0 e gli agenti

Una delle novità sulle quali batte molto Google nella sua presentazione di Gemini 2.0 è la sua “agenzialità“, cioè la possibilità di usare questa tecnologia per creare “agenti AI“.

A differenza dei chatbot AI che conosciamo e usiamo quotidianamente, che si attivano solo dopo il comando o la richiesta dell’utente, gli agenti sono proattivi, quindi semi indipendenti. Sono dunque software basati sull’AI in grado di compiere azioni e perseguire obiettivi, senza un input specifico dell’utente.

L’agente AI, infatti, grazie alla sua capacità di comprensione del mondo circostante riesce a capire il contesto in cui si trova e ad agire di conseguenza, per svolgere al meglio il compito per il quale è stato scritto.

Gemini, Astra, Mariner, Jules e robot autonomi

Gemini 2.0 entrerà a far parte degli strumenti a disposizione di Google per svolgere i suoi progetti AI più avanzati. Ad esempio Project Astra, il progetto di intelligenza artificiale universale, in grado di accompagnare e aiutare l’umano ogni giorno, in tutti i contesti.

Oppure Project Mariner, il prototipo di ricerca costruito con Gemini 2.0 che viene usato per leggere e interpretare ogni contenuto di uno schermo, ed estrapolare dati che poi servono per altre attività.

Ma anche Project Jules, l’assistente AI di Google dedicato ai programmatori software in grado di leggere GitHub, prendere in carico un problema, fare proposte di software per la soluzione di tale problema e, infine, scrivere il codice.

Tutto questo, come ammette anche Google, è finalizzato alla creazione di un’AI da applicare alla robotica, in grado di trasformare il modo in cui i robot analizzano il mondo, interagiscono con l’uomo ed eseguono i compiti assegnati, anche facendo delle scelte in modo parzialmente autonomo.

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