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Google Pixel 6 potrebbe avere 5 anni di aggiornamenti, come iPhone

Forte del chip sviluppato in casa, Google starebbe carezzando l'idea di raggiungere Apple sul supporto software a partire dai Pixel 6

google pixel 5 Fonte foto: quangmooo / Shutterstock

Potrebbe essere Google il primo produttore a pareggiare l’offerta di Apple in fatto di supporto software. Chi acquista un iPhone infatti può dormire sonni tranquilli per cinque anni, durante i quali Apple si occupa di aggiornare tutti i prodotti non più “anziani”, appunto, di cinque anni, non solo in termini di sicurezza ma anche di nuove versioni del sistema operativo.

Da questo punto di vista Apple era ed è ancora imbattibile, ma a sentire le indiscrezioni più recenti Google starebbe valutando l’ipotesi di mettere in discussione la posizione privilegiata della Mela a partire con i Google Pixel 6, che come al solito arriveranno in autunno. La decisione sarebbe coerente in primis con il ruolo di Google: è paradossale che il primo revisore di Android sia stato sopraggiunto negli ultimi tempi da Samsung e OnePlus, e pure che Apple non abbia concorrenza sotto questo aspetto. E sarebbe pure coerente all’estrazione dei Google Pixel 6, che a questo giro dovrebbero essere dei top di gamma come non lo sono mai stati prima, in special modo la variante Pro.

Google ed i 5 anni di aggiornamenti sui Pixel

L’indiscrezione secondo cui Google sarebbe pronta a raggiungere Apple in termini di supporto è stata lanciata da Jon Prosser. Non è chiaro cosa includano i cinque anni di cui si parla: se cinque anni pieni di supporto alle versioni di Android, quindi ad esempio da Android 12 ad Android 17, se invece una formula diversa – come peraltro è probabile – con alcuni anni (tre? quattro?) di aggiornamenti alle versioni di Android e la restante parte di soli aggiornamenti di sicurezza (le cosiddette patch).

È chiaro però che Google dovrebbe – e a questo punto dovremmo dire vorrebbe – mettere a frutto il fatto che quest’anno, se quanto si è detto finora è vero, i suoi smartphone saranno motorizzati da un chip sviluppato in casa, sul quale Google avrebbe quindi pieno controllo e nessuna difficoltà a garantire il supporto che più crede adeguato, fatta eccezione ovviamente per le risorse economiche e di uomini che richiede un supporto molto esteso nel tempo.

Così i due Google Pixel 6 potrebbero essere i primi smartphone a raggiungere Apple in termini di supporto software. Al momento non è nulla di più che un’indiscrezione, certo, ma ha la sua logica e fungerebbe da volano per gli smartphone di Google oltre che da stimolo per tutti gli altri produttori Android. Se l’indiscrezione ha delle basi solide lo intuiremo nel corso delle prossime settimane, quando emergeranno di certo ulteriori dettagli sui Pixel e sulla presunta decisione di Google che scuoterebbe il mercato. Nel frattempo Google ha comunicato l’interruzione del supporto dei Google Play Services ai dispositivi con Android Jelly Bean.

Le ultime su Google Pixel 6 e Pixel 6 Pro

Proprio sui Google Pixel 6 si è sbilanciato lo stesso Prosser. Entrambi, secondo le informazioni in suo possesso, supporterebbero il Wi-Fi 6E a 6 GHz, sarebbero inclusi in Android Enterprise, e, neanche a dirlo, arriverebbero con Android 12 preinstallato in fabbrica.

Google Pixel 6 “standard”, sempre a detta di Prosser, avrà un display OLED da 6,4 pollici, due fotocamere sul retro con la principale da 50 megapixel ed una ultra grandangolare da 12 MP, una batteria da circa 4.600 mAh, 8 GB di RAM e 128 o 256 GB di spazio di archiviazione.

Google Pixel 6 Pro avrebbe invece un display OLED da 6,71 pollici, un sensore in più sul retro cioè un teleobiettivo da 48 MP, una batteria da 5.000 mAh, 12 GB di RAM e 128, 256 o 512 GB di spazio di archiviazione.