Ham, lo scimpanzé della NASA che volò in orbita prima di Gagarin
Qualche mese prima della missione del cosmonauta Yuri Gagarin, la NASA inviò in orbita Ham, il primo scimpanzé addestrato per viaggiare nello spazio
La storia della conquista umana dell’orbita terrestre e dello spazio affonda le proprie radici in quella vicenda storica che si ricorda come “corsa allo spazio”: Stati Uniti ed Unione Sovietica si fronteggiavano apertamente, in una corsa alla conquista dello spazio che entrambe le potenze volevano vincere. Yuri Gagarin fu il primo uomo a volare nello spazio, il 12 Aprile del 1961. Seguì, il 5 Maggio dello stesso anno, Alan Shepard. Qualche mese prima di Shepard, però, la NASA inviò in orbita Ham, uno scimpanzé.
Animali nello spazio
Artemis sarà, secondo alcuni, la “prima vera missione sulla Luna”: è forse in effetti la prima volta che una missione umana sulla Luna non è guidata esclusivamente dalla competizione tra USA e URSS, poi NASA e Roscosmos. La prima era spaziale, quella che chiamiamo anche “corsa allo spazio”, fu in parte una delle tante manifestazioni della guerra fredda: tra il 1957 e il 1975 le due superpotenze si confrontavano apertamente per la conquista dello spazio.
Sappiamo poi chi conquistò il primo uomo in orbita, e chi il primo passo sulla Luna. Ma la strada che ha portato i programmi spaziali – quelli sovietici tanto quelli americani – ad inviare i primi uomini in orbita e poi nello spazio è stata lunga. Il sogno dell’uomo nello spazio ha richiesto, tra le altre cose, il sacrificio inconsapevole di diversi animali: oltre alla cagnetta Laika, sono stati inviati nello spazio altri cani. E, tra gli altri, tartarughe, una gatta, topolini, conigli, diversi scimpanzé.
Gli Stati Uniti iniziarono a lanciare primati nello spazio nel 1948, quando la NASA ancora neanche esisteva; ad un certo punto, nel 1967, anche la Francia lanciò dei voli spaziali con a bordo delle scimmie; l’Unione Sovietica seguì soltanto nel 1983 – quando la possibilità di permanenza degli esseri umani in orbita era decisamente testata.
Quasi tutti gli animali che hanno viaggiato nello spazio sono andati incontro ad un triste destino. La storia di Ham è diversa: Ham fu il primo scimpanzè ad essere lanciato nello spazio, e la sua missione fu un successo.
Ham, la scimmia spaziale
Ham fu il primo grande primate a viaggiare nello spazio. Noto anche come Astrochimp, “la scimmia spaziale”, Ham prese parte alla missione Mercury-Redstone 2 del Programma Mercury.
Era nato nel Camerun nel 1957, e fu acquistato dall’Air Force degli USA nel 1959. Conosciuto semplicemente come “N. 65”, Ham fu battezzato soltanto dopo l’esito positivo della missione. Il suo nome, “Prosciutto”, è in realtà l’acronimo del laboratorio che lo preparò per la missione, l’Holloman Aerospace Medical Center del New Mexico.
Completati ben due anni di addestramento, in cui imparò ad azionare leve in cambio di cibo e premere pulsanti quando necessario, Ham fu lanciato in orbita il 31 Gennaio del 1961.
Dopo anni di corsa allo spazio a suon di missili e satelliti, il 1961 si annunciava come l’anno che avrebbe portato finalmente il primo uomo in orbita: al tempo, ricorda Francesco Ogliari in un testo del 1972, più della competizione era palpabile l’eccitazione, da entrambe le parti, per un sogno che si avvicinava a passi sempre più rapidi.
Si stava per inviare il primo uomo nello spazio, ed il clima tradiva l’attesa. Ham volò neanche tre mesi prima della storica missione di Yuri Gagarin.
La nave spaziale, ricordano le cronache del tempo “viene spinta a km 315 di quota”, “la velocità raggiunge i 6760 chilometri orari, e poi gli 8.000; l’ammaraggio è previsto nell’Oceano Atlantico”. Ed è esattamente così che andò: “alle 15.41 dello stesso giorno”, si legge nel testo di Ogliari, “la scimmietta Ham nella capsula ammara; pur mezzo bruciacchiata, Ham scende dalla capsula soddisfattissima”.
Ham, che era stato addestrato addirittura a premere pulsanti ed azionare leve di comando, tornò sulla Terra in perfetta salute, e visse altri 22 anni tra il National Zoo di Washington e lo Zoo del North Carolina.
Il suo volo durò 16 minuti e 39 secondi, e fu per molti il primo segno che la conquista umana dello spazio era alle porte.