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Sì, queste incredibili immagini vengono da un altro Pianeta

Neve, ghiaccio e venti gelidi: le immagini scattate dalla telecamera HiRISE a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter ci rivelano un aspetto inedito e suggestivo di Marte

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Mettete da parte, solo per un istante, tutto ciò che sapete di Marte. Non figuratevelo più come un pianeta arido, rosso e desolato e provate a immaginarvelo durante l’inverno, con dune ghiacciate e fiocchi di neve. Impossibile? Nient’affatto, perché anche il Pianeta Rosso ha i suoi inverni. E sì, sono gelidi.

A rivelarcelo con degli scatti mozzafiato sono gli strumenti utilizzati dalla NASA nell’ambito del Mars Exploration Program: in questo momento, nell’emisfero settentrionale del Pianeta, si stanno creando degli spettacoli glaciali che lasciano davvero a bocca aperta.

Gli scatti dell’inverno di Marte

Gli scatti sull’inverno di Marte sono stati catturati dalla telecamera HiRISE, installata a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter. Nessuna possibilità che non siano attendibili: lo strumento è, finora, il più grande e performante mai usato in una missione nello spazio profondo, e permette di catturare foto di Marte con una risoluzione di 0,3 m/pixel.

Per la precisione, ciò che vediamo sono delle megadune, chiamate anche barchan, formate dal ghiaccio, brina e anidride carbonica. Si trovano a ridosso di un antico delta fluviale del Pianeta Rosso che, in passato, confluiva nel cratere Jezero e in alcuni punti, dove il Sole non riesce a battere o arriva in maniera discontinua, sono di un azzurro vivido e brillante.

La neve su Marte e le sue peculiarità

Gli scatti di HiRISE sono stati uno straordinario punto di partenza per gli scienziati della Nasa, che sono riusciti a scoprire molte cose sull’inverno del Pianeta Rosso: degli aspetti inediti e imprevedibili. Il primo riguarda la neve, che sarebbe di due tipi: quella formata dall’acqua e quella formata dall’anidride carbonica (ghiaccio secco).

Dato che l’aria su Marte è davvero rarefatta, capita infatti che la neve diventi un gas prima ancora di toccare terra. Ciononostante, la quantità che riesce a raggiungere il suolo è davvero abbondante, al punto che, secondo gli scienziati della NASA, «per attraversarla bisognerebbe usare le ciaspole».

Molto interessante è anche la forma dei fiocchi di neve: se quelli della Terra hanno sei lati, molti di quelli marziani, essendo composti prevalentemente da anidride carbonica, sono cubici e, stando ai dati raccolti dal Mars Climate Sounder, sappiamo che hanno uno spessore inferiore a quello di un capello umano.

Le caratteristiche dell’inverno marziano

Gli scienziati hanno, adesso, nuove informazioni generali sull’inverno marziano. In primis, ci vogliono molti più mesi per il suo arrivo di quanti ce ne vogliano sulla Terra (basti pensare che un singolo anno su Marte equivale a due anni terrestri) e poi le condizioni più spettacolari si verificano ai poli, durante i momenti notturni.

Si sa anche che le nevicate sono spettacolari e che, nella fase del disgelo, si scatena l’eruzione dei geyser: il ghiaccio traslucido, infatti, consente alla luce solare di riscaldare i gas che si raccolgono sotto la superficie, fino all’esplosione. Un’altra informazione utile è che nelle zone più fredde il clima diventa talmente rigido da far impallidire le temperature dei nostri poli e da creare dei fenomeni ottici mozzafiato.

Proprio le temperature sono un cruccio per i nostri scienziati: gli strumenti terrestri non sono in grado di muoversi in quelle aree e in quei momenti perché la temperatura è troppo rigida per qualsiasi tipo di telecamera e/o veicolo spaziale: ci è dunque (per il momento) inibita la possibilità di assistere ai fenomeni più incantevoli. Ma, si sa: è solo questione di tempo.