"L'ingresso per l'inferno" è il buco più profondo mai scavato dall’uomo
Nelle gelide lande russe si trova il pozzo di Kola, il buco più profondo scavato dall'uomo. Creato in piena Guerra Fredda, la sua leggenda fa ancora paura.
Oltre 12 chilometri nel cuore della Terra, una volta e mezzo la lunghezza del monte Everest. Sono questi gli impressionanti numeri del buco più profondo mai scavato dall’uomo, un pozzo attorno al quale riecheggiano inevitabilmente numerose leggende.
Questo luogo è stato per anni associato, per via dell’innegabile fascino, all’inferno dantesco e alle location descritte nei racconti fantascientifici di Jules Verne, ma è realissimo ed ubicato sulla penisola di Kola nelle gelide profondità della Russia nord-occidentale, non lontano dal confine russo con la Norvegia. Con l’obiettivo di creare il buco più profondo mai scavato dall’umanità, le perforazioni iniziarono il 24 maggio 1970 e continuarono fino al 1992, poco dopo il crollo dell’Unione Sovietica.
Il pozzo superprofondo di Kola si estende per 12.261 metri, con un diametro largo all’incirca quanto un piatto – solo 23 centimetri! Si tratta di una profondità perfino superiore alle Fosse delle Marianne – che si trova invece a circa 11.034 metri sotto il livello del mare. Poco distante dalla cittadina di Zapoljarnyj, un gruppo di scienziati decise di scavare un pozzo profondissimo nel bel mezzo della penisola per studiare gli strati della crosta terrestre. La zona non venne scelta in modo casuale, ma perché caratterizzata dallo scudo baltico, vale a dire uno dei territori geologicamente più antichi del continente, perfetto per studiare la conformazione della crosta terrestre.
L’ambizioso progetto venne però bruscamente interrotto subito dopo la fine della Guerra Fredda: alle cause politiche ed economiche si aggiunse pure il fatto che le temperature sul fondo del foro raggiunsero i 180 gradi Celsius, superando di gran lunga quelle previste dai ricercatori. Nonostante l’imprevisto, nel suo periodo di massimo splendore il pozzo di Kola fornì tutta una serie di nuove intuizioni scientifiche, tanto che anche gli americani avrebbero voluto prendere esempio e avviare un progetto molto simile – conosciuto ai tempi come Project Mohole. Tuttavia, sulla scia del fallimento russo, anche quello a stelle e strisce si rivelò un sonoro buco nell’acqua.
Nel frattempo, il buco creato nel 1970 a Kola continua a mantenere il suo primato, e per alcuni di quelli che l’hanno scavato è ora abitato da creature indicibili. Una leggenda oscura narrata dagli stessi operai, che all’epoca giuravano che un loro microfono avesse registrato voci di anime in pena agonizzanti, come se avessero aperto la porta dell’inferno. Quasi ci trovassimo di fronte all’accesso per il viaggio al centro della Terra narrato da Verne, o in un qualsiasi episodio dell’amatissima serie sci-fi Stranger Things.
Andrea Guerriero